Wall Street: Apple e Facebook due facce della stessa medaglia

Wall Street prosegue nel rialzo costante messo a segno dai minimi di marzo 2009 dopo il grande crollo dell’anno precedente che ha messo in seri dubbi la tenuta dell’intero sistema americano a causa della bolla dei sub prime.

All’interno del listino tuttavia si distinguono nel bene o nel male diverse realtà. Il listino a stelle e strisce è caratterizzato dalla presenza di multinazionali molto note come Microsoft, Mc Donalds, Wall Disney, Google, Facebook, Apple.

Iphone Steve JobsProprio l’azienda di Cupertino è tra quelle che storicamente hanno dato maggiori soddisfazioni a chi ci ha creduto, acquistandole in collocamento. Il titolo sale in maniera incondizionata, assicurando lauti guadagni agli azionisti.

In un contesto economico turbolento come quello che stiamo vivendo l’azienda fondata dal genio di Steve Jobs trova sempre un nuovo motivo per sorprendere i mercati finanziari, portando il suo valore in orbita. L’azienda oggi vale 623 miliardi di dollari.

I gestori di tutto il mondo attendono con ansia uno storno del titolo che poter entrare con grandi quantità ma sono anni che ciò non avviene.

Gli analisti continuano a diffondere report carichi di ottimismo sull’andamento prospettico del titolo, prevedendo Apple sempre in crescita. Non si può parlare di una bolla speculativa, considerando che l’azienda produce utili miliardari e riveste il ruolo di leader a livello mondiale nel suo settore.

Una storia diametralmente opposta invece sta scrivendo Facebook. Il titolo della società fondata e diretta da Mark Zuckerberg, collocato lo scorso anno, continua a crollare spazientendo i propri fans.

Mark Zuckerberg FacebookIl titolo dall’Ipo è crollato di circa il 50% tanto che anche Zuckerberg avrebbe riunito il proprio management per studiare il da farsi.  

Chi ha creduto nel titolo convinto di poter ottenere una buona remunerazione continua a protestare. In realtà sono stati numerosi gli analisti che alla vigilia della quotazione avevano messo in allarme gli investitori su un quotazione eccessivamente sopravvalutata del social network, che faceva leva proprio sull’elevata presenza di fans.

Le prospettive del titolo secondo diversi analisti rimangono nebulose anche alla luce di alcune scadenze importanti, come il divieto di vendere azioni sul mercato da parte dei soci.

Puoi lasciare un commento, o trackback dal tuo sito.

Lascia un Commento