Agenzie di rating vedono l’Italia fuori dalla crisi nel 2013

Nelle ultime settimane sui mercati finanziari si è respirato un clima decisamente diverso a quello degli ultimi mesi, in cui era prevalso il pessimismo e si era temuto il peggio. Lo spread tra Btp e Bund dopo aver messo in atto un deciso recupero con l’insediamento del governo tecnico sono tornati nuovamente a segnare livelli insostenibili nel lungo periodo dopo che la Grecia è tornata a far temere un default con uscita dall’euro.

Riforme Mario MontiL’attuale fase positiva parte dal noto vertice Eurogruppo nel 28 e 29 giugno scorso, in cui si diede una risposta decisa al mercato con un impegno unanime di sostenere gli spread dei Paesi periferici con la proposta dello scudo antispread.

Lo spread tra i Btp e i Bund nelle ultime ore viaggia a ridosso dei 400 punti base. Diverse agenzie di rating, usualmente senza scrupoli nei verdetti su Paesi europei, hanno dichiarato di aver rivisto le stime sull’Italia e di ritenere credibile la linea portata avanti in questi mesi da Mario Monti.

Il premier italiano dal suo insediamento ha messo in atto una seria notevole di provvedimenti con il duplice obiettivo, da un lato quello di risanare i conti con il primo target del pareggio di bilancio entro la prossima primavera, e dall’altro porre le basi per rimettere in moto la crescita.

Moody’s ha rivisto le stime sul Pil per il prossimo anno, dichiarando che il Paese potrebbe uscire dalla recessione entro la fine del 2013. Non sarà crescita, ma stagnazione. Una previsione comunque da prendere in seria considerazione, considerando che il precedenza non vi erano possibilità di crescita.

Previsioni agenzia Moody'sL’agenzia di rating a stelle e strisce, parlando in generale della crisi del debito a livello europeo, sostiene che anche Spagna e Portogallo potrebbero uscire dalla crisi il prossimo anno qualora metteranno in atto le riforme adottate. Più complessa la situazione di Irlanda e Grecia, che invece avrebbero bisogno di più tempo.

Di certo sarà determinante la tenuta dei mercati finanziari e l’ottenimento di risposte concrete dai diversi provvedimenti varati. Proprio a tal proposito Fitch chiede al governo ora di intervenire sulla crescita, in quanto l’austerità è già stata abbastanza incisiva per gli italiani.

Il timore principale per l’agenzia americana è politico non tanto finanziario, riferendosi al dopo Monti.

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