E’ fondamentale procedere ad identificare le differenze tra azioni e obbligazioni in modo particolare nel momento in cui di sta per decidere di effettuare un investimento delle proprie disponibilità.
La primaria e più rilevante differenza tra le azioni e le obbligazioni è lo stato giuridico del soggetto che le possiede, nello specifico:
- se si possiedono delle azioni di una società, ne diveniamo socio / azionista, dato che questa tipologia di titolo rappresenta una quota del capitale sociale, di conseguenza l’investimento viene remunerato tramite il pagamento di una quota parte dell’utile netto di bilancio della società che viene chiamato dividendo;
- se si possiedono delle obbligazioni, nel caso anche della stessa società, ne diveniamo obbligazionista / creditore, dato che questa tipologia di titolo rappresenta un debito per la società, di conseguenza l’investimento viene remunerato tramite il pagamento degli interessi, dal momento che è stato effettuato un prestito di denaro.
I differenti livelli di rischio tra azioni e obbligazioni
Prima di esaminare dettagliatamente che cosa siano le azioni e le obbligazioni è doveroso evidenziare anche un’ulteriore differenza, vale a dire il livello di rischio.
I soci / azionisti, infatti, vanno incontro a maggiori rischi di perdita del capitale investito oppure di non conseguire la remunerazione sotto forma di dividendi, nel caso in cui la società risulti essere in perdita.
Per quanto sopra si parla specificatamente di capitale di rischio, anche se al tempo stesso con le azioni esiste la possibilità di conseguire rendimenti maggiori rispetto a quelli delle obbligazioni.
Infatti, quando maggiore è il rischio, maggiori sono i potenziali rendimenti che si possono conseguire, mentre quando l’investimento dà maggiori garanzie del rientro del capitale, i rendimenti connessi saranno minori.
Quanto si guadagna con le azioni ?
Come detto, nel caso in cui si possiedano delle azioni di una società ne siamo socio / azionista e si possono ottenere:
- un dividendo, nel caso in cui la società consegua utili;
- nessuna entrata, nel caso in cui la società subisca perdite.
Oltre a ciò, attraverso la vendita delle azioni, c’è la possibilità di poter ottenere il rientro, totale o parziale, del capitale che era stato investito.
La cessione delle azioni può comportare:
- una plusvalenza, detta anche capital gain: nel caso in cui il prezzo di vendita delle azioni risulti superiore al prezzo di acquisto delle stesse, ad esempio se il prezzo di acquisto è 1.000 ed il prezzo di vendita è 1.200, la plusvalenza sarà pari a 200;
- una minusvalenza: nel caso in cui il prezzo di vendita delle azioni risulti inferiore al prezzo di acquisto delle stesse, con una conseguente perdita del capitale investito, ad esempio se il prezzo di acquisto è 1.000 ed il prezzo di vendita è 900, la minusvalenza sarà pari a 100.
I differenti tipi di azioni
Occorre anche precisare che le azioni non sono tutte uguali, ma variano in base ai diritti che assicurano agli azionisti.
Nello specifico le varie tipologie di azioni sono quelle di seguito indicate:
- azioni ordinarie: che non conferiscono nessun privilegio particolare, con riferimento alla distribuzione dei dividendi;
- azioni privilegiate: che, rispetto a quelle ordinarie, assicurano dei privilegi sia nella distribuzione dei dividendi che nel rimborso del capitale nel caso in cui la società dovesse essere sciolta;
- azioni di risparmio: che, diversamente dalle prime due, non danno diritto al voto in assemblea, tuttavia assicurano dei privilegi sul patrimonio della società e di conseguenza sull’investimento del capitale.
Nel caso in cui la società sia quotata in borsa, il titolo azionario è presente nei mercati nei quali avvengono gli scambi, come ad esempio la Borsa Italiana che ha sede a Milano.
Nei mercati borsistici il valore delle azioni può variare anche nel corso della medesima giornata, dato che il prezzo delle azioni può derivare da vari parametri:
- la situazione economica sia nazionale che internazionale;
- la tendenza dei risultati e delle performance della società quotata;
- la situazione dei clienti e dei fornitori della società quotata e degli Stati dove questi operano;
- le eventuali comunicazioni sui vertici della dirigenza.
Deve essere tenuto presente che quelli sopra riportati sono solamente alcuni dei parametri che possono influenzare l’andamento dei titoli azionari.
Di conseguenza effettuare investimenti in azioni in modo positivo richiede il conseguimento di una grande quantità di informazioni, tale tipologia di operazione può essere decisamente facilitata rivolgendosi ad un consulente specializzato, stabilendo con lo stesso un rapporto vicendevole di informazione e di fiducia, che risulterà essere molto vantaggioso al fine di indirizzare e di gestire al meglio gli investimenti.
Quanto si guadagna con le obbligazioni ?
Come detto, le obbligazioni, dette anche bond, costituiscono una fonte di finanziamento e pertanto sono un debito per la società, di conseguenza nel caso in cui si possieda questo tipo di titolo si diviene obbligazionista e di fatto creditore delle società stessa.
In sostanza attraverso le obbligazioni la società che le emette generalmente contrae due impegni nei confronti degli obbligazionisti:
- il rimborso del capitale investito ad una certa scadenza;
- il pagamento di un interesse periodico, oppure in un’unica soluzione, a titolo di remunerazione del prestito ricevuto.
I vari tipi di obbligazioni
E’ opportuno precisare che anche le obbligazioni sono di varie tipologie, in base ai diritti che assicurano agli obbligazionisti al momento della sottoscrizione.
Allo scopo di meglio conoscere il peculiare linguaggio per questa tipologia di strumento, andiamo adesso a vedere alcune tipologie di obbligazioni di seguito indicate:
- a cedola fissa: gli interessi corrisposti non sono soggetti a variazioni nel tempo;
- indicizzate: gli interessi corrisposti sono soggetti a variazioni, dato che il tasso degli stessi risulta dipendente da specificati parametri, che possono subire variazioni nel tempo;
- senza cedola, dette anche zero coupon: gli interessi vengono corrisposti in un’unica soluzione alla scadenza del prestito, insieme al rimborso del capitale;
- strutturate: il tasso degli interessi è correlato ad un’attività sottostante, ad una singola azione oppure ad un paniere di titoli;
- perpetue: non avviene il rimborso del capitale e di conseguenza gli interessi vengono corrisposti a tempo indeterminato;
- convertibili: quando è prevista la possibilità di decidere di convertirle in azioni, pertanto si cessa di essere obbligazionisti / creditori e si diviene soci / azionisti;
- subordinate: nell’ipotesi di procedura fallimentare a carico della società emittente, i possessori di questa tipologia di obbligazione verranno rimborsati dopo i creditori privilegiati e chirografari, questi ultimi sono i creditori che non hanno privilegi ma ciò nonostante vengono rimborsati prima di quelli in possesso di obbligazioni subordinate;
- callable: si tratta di un titolo obbligazionario che conferisce alla società emittente il diritto di rimborsare (richiamare) il titolo stesso prima della scadenza finale ad un prezzo prefissato.
I rischi delle obbligazioni
Come accennato in precedenza, solitamente le obbligazioni presentano rischi inferiori in confronto alle azioni, comunque anche nel caso dei titoli obbligazionari i rischi non sono pari a zero.
A titolo di esempio, una società per la quale viene effettuata la sottoscrizione di obbligazioni da questa emesse potrebbe essere soggetta a procedura fallimentare, come precedentemente illustrato, mettendo i sottoscrittori nelle condizioni di perdere in parte o anche in tutto il capitale investito, sulla base della tipologia di obbligazione sottoscritta, le subordinate risultano essere, infatti, quelle a più alto rischio.
In conclusione, anche in questa ipotesi il grado di difficoltà tra la tipologia delle obbligazioni e le informazioni indispensabili per poter procedere alla valutazione della rischiosità dell’investimento, richiedono un buon patrimonio di conoscenze delle materie finanziarie e preferibilmente un consulente in possesso di una adeguata preparazione e che abbia una buona conoscenza delle esigenze dell’investitore.
I Titoli di Stato, una particolare tipologia di obbligazioni
Una tipologia di obbligazione sicuramente molto conosciuta è rappresentata dai Titoli di Stato, quali ad esempio i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT).
Si tratta della opportunità per uno Stato, allo scopo di poter finanziare i propri investimenti e le spese per la comunità, di contrarre debiti con i propri cittadini o con cittadini stranieri, oppure con altri soggetti, quali aziende, istituti di credito o altri Stati.
La scelta tra azioni o obbligazioni
La risposta che dobbiamo darci dovrà essere sempre e solamente una: dipende.
Infatti, tutto dipende:
- dalle esigenze dell’investitore;
- dalle esigenze della famiglia dell’investitore;
- dagli obbiettivi di risparmio e di investimento;
- dal periodo di tempo che l’investitore ha a disposizione per i suoi investimenti;
- dall’ammontare dei risparmi che ha a disposizione l’investitore;
- dal livello di propensione al rischio da parte dell’investitore;
- da eventuali altri fattori soggettivi.
Inoltre, la scelta migliore può cambiare nel tempo e modificarsi proprio come variano la vita, la famiglia oppure la specifica fase in cui ci troviamo.
Per questi motivi una buona consulenza finanziaria, assieme a delle buone conoscenze finanziarie, possono sicuramente fare la differenza tra investimenti informati tranquilli che originano benessere, piuttosto che scelte lasciate totalmente al caso che possono generare inquietudine e perdite che potevano essere contenute o perfino evitate.
Si conclude con un prospetto schematico contenente il riassunto sintetizzato delle differenze fra azioni e obbligazioni.
Elementi distintivi e differenze delle azioni e delle obbligazioni | ||
Azioni | Obbligazioni | |
Stato giuridico del soggetto che le possiede | Socio / Azionista | Creditore |
Remunerazione | Dividendi e plusvalenze | Interessi |
Scadenza | Non determinata | Predefinita |
Rischio / Rendimento | Alti | Bassi e Medio / Bassi |
Paolo Chiari
Commercialista – Revisore Contabile
paolo.chiari@studiochiari.com