Uno strumento molto comodo e che garantisce un mezzo efficace di lotta all’evasione. Parliamo della possibilità di pagare il proprio shopping attraverso il proprio telefono cellulare.
Non più un’utopia, ma una realtà per molti italiani come dimostrano i dati offerti dall’ Osservatorio Nfc & Mobile payment del Politecnico di Milano.
Secondo l’istituto nel 2012 i pagamenti effettuati tramite telefoni cellulare hanno registrato un vero e proprio boom crescendo del 30% a 900 milioni di euro. Di questi circa un terzo, pari a 310 milioni di euro e con una crescita del 60% rispetto al 2011 sono riferibili all’utilizzo del Mobile payment.
Nei prossimi anni è molto probabile che lo scenario si evolva ulteriormente con numeri attesi in netta crescita.
Tutto dipenderà anche da come si evolveranno i diversi servizi, nella possibilità di accettare i pagamenti da dette forme. In particolare, nel successo dello strumento di pagamento ha contribuito in maniera significativa la possibilità di poter pagare servizi di parcheggio, mezzi pubblici, ecc utilizzando i propri smartphone.
Proprio con riferimento a questi servizi gli studi riferiscono che siano state circa 700 mila le ore di parcheggio pagate attraverso il proprio cellulare, e 10 mila sono state invece le corse taxy con oltre 1 milione di transazioni chiuse su tali servizi.
Ma la vera svolta, attualmente ancora in corso è la possibilità di utilizzare il cosiddetto Mobile Proximity Payment, cioè l’utilizzo dei telefonini come carte di credito.
Veniamo alle stime dell’osservatorio. Nel 2016 i pagamenti mediante Mobile Proximity Payment sono previsti a 4,7 miliardi di euro.
C’è tanto da fare. Ma per migliorare lo strumento è fondamentale che vi sia una collaborazione da parte delle banche con società di telecomunicazione. I ricercatori prevedono che nel 2013 saranno circa 6 milioni i cittadini italiani che utilizzeranno gli smartphone per portare a termine le proprie transazioni, con conseguenze tra l’altro molto positive in termini di tracciabilità.