La decisione dell’ex premier Silvio Berlusconi di togliere definitivamente l’appoggio al governo tecnico guidato da Mario Monti, rischia di far tornare l’Italia a qualche mese fa, in cui la speculazione finanziaria aveva portato gli spread su livelli insostenibili.
C’è curiosità sulla reazione che avranno i mercati finanziari nel periodo che separerà la caduta dell’esecutivo fino alla creazione del nuovo governo con lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è detto preoccupato per un nuovo attacco speculativo.
Non si è fatta attendere la reazione delle agenzie di rating, con Standard & Poor’s che minaccia l’ennesimo declassamento, per via della destabilizzazione politica ormai costante del Bel Paese e a causa di un’economia che potrebbe proseguire la recessione per tutto il prossimo anno. La stessa agenzia solo qualche settimana fa aveva sottolineato le difficoltà dell’economia italiana, che dovrebbe tornare a crescere anche se solo debolmente anche nel 2014.
Altri elementi di preoccupazione la situazione creditizia con una stretta in corso, la necessità di nuove manovre per il risanamento dei conti pubblici con effetti repressivi per l’economia, ed una domanda di consumi deboli.
L’agenzia di rating a stelle e strisce, teme quindi il nuovo governo che si insedierà alle prossime elezioni,e si chiede se verrà proseguita l’opera avviata dal governo tecnico o se la nuova coalizione di maggioranza metterà da parte i sacrifici richiesti dagli italiani preferendo puntare sulla crescita e non sul rigore.
Senza mezzi termini le parole di S&P che precisano che qualora le decisioni si tradurranno in un peggioramento del quadro finanziario del Paese, verrà nuovamente abbassato il rating all’Italia. Le conseguenze sarebbero pesanti considerando la probabile uscita dalla fascia Investiment Grade, con l’entrata tra i titoli junk, vale a dire spazzatura.
Sell Off su Piazza Affari in apertura con l’indice di Milano che perde il 2,5% a 15.300 punti e lo spread che torna sui massimi a 1 anno, superando quota 350 punti base. Sospesi per eccesso di ribasso Banca Mps, Bpm, Finmeccanica ed Ubi Banca. In controtendenza Stm che sale di oltre il 6% dopo aver annunciato un piano industriale coraggioso, che prevede tra le altre corse la chiusura della joint venture con Eriksson.
Intanto oggi ad Oslo il premier Monti incontrerà i principali leader europei che chiederanno un chiarimento formale su quanto accaduto negli ultimi giorni in Italia. Intanto l’ex bocconiano dichiara di esser preoccupato per il futuro del Paese.