Pdl toglie appoggio al governo Monti: quali conseguenze su Piazza Affari?

Governo MontiDura battuta d’arresto per il governo Monti che perde l’appoggio in Parlamento del Pdl e adesso rischia di saltare alimentando nuovamente la speculazione contro i bond italiani.  

La lacerazione si è avuta durante le profonde delusioni maturate nell’approvazione del Decreto Sviluppo, con il Pdl che non ha appoggiato il governo nonostante la questione di fiducia.

Il premier Silvio Berlusconi è sempre più deciso a scendere in campo e la mossa di oggi sul “No” a Monti sarebbe stata decisa proprio dal cavaliere. Intanto Giorgio Napolitano, che in più occasioni ha elogiato quanto realizzato dall’attuale presidente del Consiglio, ha emesso un comunicato in cui sottolinea che la tenuta istituzionale del Paese non è a rischio esortando i partiti politici ad evitare trambusti su una legislatura che sta volgendo al termine.

Domani il presidente della Repubblica incontrerà il segretario del partito Angelino Alfano, il quale comunicherà le motivazioni della decisione assunta.

Tornando alla votazione di oggi, la votazione è passata con 127 voti favorevoli. Ok anche al provvedimento sulla riduzione dei costi della politica che alla Camera trova 281 voti favorevoli, 77 contrari e 140 astenuti.

Mercati Piazza AffariBrutta giornata per Piazza Affari che mentre viaggiava con un rialzo di oltre 1 punto percentuale, inverte la rotta drasticamente chiudendo la seduta negativa dello 0,75% a 15.835 punti. Torna a salire lo spread, con il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi che sale a 330 punti base con il rendimento del decennale che rasenta il 4,5%.

Le tensioni su una caduta del governo italiano impattano anche sull’euro che dopo il vigore degli ultimi giorni perdono quota 1,30 rispetto al dollaro.

Domani attese nuove tensioni in attesa di conoscere la decisione del partito che ha vinto le ultime elezioni politiche anche perché per ora non è ancora stato deciso di far cadere il governo ma il Pdl ha voluto sottolineare il proprio disaccordo contro la politica economica condotta dall’esecutivo tecnico.

Inoltre come sottolineato dallo stesso Napolitano provocare una nuova crisi sul mercato del debito pubblico sarebbe irresponsabile a pochi mesi dalle elezioni politiche, considerando che mancano soltanto 4 mesi al ritorno alle urne e nel frattempo dovrà esser raggiunto un accordo sulla legge attuale, per evitare che si torni a votare con l’attuale formula definita “Porcellum” richiamando l’aggettivo espresso dal relatore dello stesso provvedimento, il leghista Calderoli.

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