Il principale problema per gli istituti di credito oggi è connesso agli incagli e sofferenze bancarie, in altre parole alle difficoltà di riscuotere i prestiti concessi. La recessione è pesante, e molti debitori si trovano senza un lavoro e con prospettive negative, il che compromette l’onorabilità delle posizioni debitorie provocando ingenti perdite nel patrimonio delle banche.
Sul finire dello scorso anno le banche italiane (considerate tra le più sane al mondo per via di una forte attività di vigilanza da parte di Bankitalia) si sono trovate ad affrontare pesanti difficoltà con una crisi di liquidità che lasciata sfogare poteva provocare enormi disagi al sistema. L’intervento della Bce, con l’emanazione dell’Ltro, che ha consentito alle banche europee di poter chiedere liquidità illimitata alla banca centrale al tasso dell’1% ha consentito alle stesse di tirarsi fuori dai guai considerando che per la stragrande maggioranza degli asset erano posizionati sui Btp italiani, che nel frattempo registravano pesanti flessioni sui mercati.
L’attivismo di Mario Draghi, che nel frattempo ha per ben tre volte ridotto i tassi portandoli allo 0,75% ha consentito alle banche di rimettersi in sesto ed il forte ridimensionamento dello spread tra i Btp ed il Bund tedesco ha portato a realizzare interessanti plusvalenze.
Diverse banche italiane inoltre, nell’ultimo periodo sono state oggetto di un aumento di capitale che ha portato la relativa patrimonializzazione sui livelli richiesti dalla nuova versione di Basilea 3, più stringenti rispetto alla seconda versione. Gli istituti di credito più attenti poi hanno anche efficientato le proprie strutture razionalizzando i relativi costi e collocando sul mercato asset non core.
Nonostante le banche abbiano registrato utili in crescita, i mercati finanziari continuano a rimanere alla larga dalle banche italiane per via del forte incremento delle sofferenze, che viaggia a ritmi record rischiando di riportare sotto pressione le stesse qualora dovesse tornare a raffiorare un rischio Paese. Secondo un’analisi pubblicata sul settimanale Milano Finanza, da inizio anno le sofferenze per i principali gruppi bancari italiani sarebbero salite a 113 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto allo scorso anno.
Per MF le banche italiane per via dei forti utili realizzati soprattutto sui Btp sarebbero in grado di superare questa impasse anche se la Banca d’Italia secondo quanto riferisce la testata giornalistica finanziaria avrebbe avviato una verifica straordinaria sui bilanci delle principali banche italiane per accertare che i crediti siano iscritti in bilancio in maniera corretta, depurando la parte in sofferenza, effettuando i giusti accantonamenti.
In giornata è previsto un incontro tra il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e i manager dei principali gruppi bancari italiani, con la presenza anche del presidente Abi Giuseppe Mussari.