Grecia, default sempre piu’ vicino urge piano aiuti

L’entusiasmo mostrato dai mercati finanziari negli ultimi giorni ha fatto dimenticare a tanti la situazione economica della Grecia, che rimane molto delicata in vista delle decisioni che verranno prese di qui a breve. Nel mese di novembre un dossier della Troika chiarirà lo stato dell’economia ellenica dopodiché verrà deciso se il Paese verrà salvato o lasciato al default.

Antonis Samaras governo grecoAntonis Samaras continua nel braccio di ferro con i vertici Bce e del Fmi, chiedendo tempo per approvare l’ultimo piano di tagli da circa 12 miliardi di euro. Il settimanale tedesco Der Spiegel in un articolo degli ultimi giorni ha spiegato che il debito pubblico del Paese continua a crescere e che il Paese per non soccombere avrebbe bisogno di un piano di aiuti da circa 20 miliardi di euro.

Per Der Spiegel sarebbe stata la Troika a rilevare il buco di bilancio dopo aver monitorato la situazione economico-finanziaria del Paese. Il settimanale precisa che i numeri ufficiali dell’ultimo dossier sarebbero ufficializzati soltanto nel mese di novembre, ed in seguito la Troika dovrà annunciare se vorrà assecondare il Paese oppure intervenire sostenendola con il terzo piano di aiuti.

Bce e Fmi tuttavia, sarebbero disposti ad erogare nuovi aiuti ma solo a condizioni che vengano approvate le riforme concordate con il Paese. Il neo eletto presidente del Consiglio tuttavia, continua a chiedere una dilazione di due anni, sottolineando che il Paese dopo i continui tagli si trova in uno stato di miseria tale da non poter sopportare ulteriori interventi.

La questione insomma è tutt’altro che semplice, considerando che all’interno della Bce ci sono forze fortemente contrarie a rifinanziare la Grecia, soprattutto nel caso in cui questa non dovesse metter in campo ulteriori sforzi per ridurre il deficit.

Christine Lagarde direttore FMISempre il settimanale tedesco ha sottolineato che il fondo Esm avrebbe intenzione di portare la propria dotazione da 500 miliardi fino a 2000 miliardi di euro, con una dotazione a sufficienza anche per intervenire in salvataggio anche ad altre economie con quella spagnole, senza escludere quella italiana.

Il vero nodo è quello tedesco, difficilmente Angela Merkel approverà un terzo piano di aiuti senza accordi di austerity. Del parere contrario la Francia, con il primo ministro Jean-Marc Ayrault, che si è detto invece disposto ad accordare più tempo al Paese per uscire dalla crisi, a maggior ragione dopo che è stato rivelato che mancherebbero 20 miliardi per evitare il crack.

Sotto i riflettori anche il nuovo pacchetto di tagli da 12 miliardi di euro. Pacchetto che prevede ulteriori tagli agli stipendi e alle pensioni e un innalzamento dell’età pensionabile, e che sta provocando proteste nel Paese.

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