Vertice Fiat-Governo:Marchionne rafforzerà presenza in Italia e non chiuderà stabilimenti

Il tanto atteso vertice tra la delegazione manageriale di Fiat (Marchionne ed Elkann) e del governo Monti (composto dal premier, dal ministro del lavoro Elsa Fornero e dello Sviluppo economico Corrado Passera) ha dato un interessante riscontro, con il manager italo-canadese che pubblicamente ha assicurato di voler continuare ad investire in Italia.

Sergio Marchionne manager FiatIl Progetto Fabbrica Italia, considerata la crisi, era considerato molto oneroso per il Lingotto con  un esborso di ben 20 miliardi di euro. L’annuncio era inatteso, ma a quanto pare Sergio Marchionne è riuscito a convincere il governo dell’impossibilità di procedere con l’ambizioso progetto, considerando che il mercato dell’automotive in Italia e in Europa registra numeri a dir poco negativi, con le vendite tornate sui minimi di qualche decennio fa.

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha sottolineato che l’incontro ha avuto un esito positivo e che al contrario di quanto supposto dalla stampa, la Fiat non ha avanzato richieste economiche. Diversi quotidiani italiani hanno sottolineato la volontà del manager di chiedere un sostegno all’Italia, anche in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate alla vigilia dall’Ad del gruppo, nel quale sottolineava che il Lingotto in altri Paesi ha ricevuto aiuti di Stato, come in Brasile.

A quanto emerge da alcune indiscrezioni di stampa, Sergio Marchionne, non avrebbe avanzato alcuna richiesta di aiuti, nemmeno quella di una “cassa integrazione in deroga”.

Il governo ha assicurato che il sistema produttivo italiano collegato al Lingotto non è in pericolo, cosi non è al rischio la chiusura di alcun stabilimento.

Mario Monti Sergio MarchionneQuello del ridimensionamento produttivo era un timore del governo e delle parti sociali, che temevano la chiusura di uno stabilimento, un’eventualità peraltro preannunciata qualche mese fa dallo stesso Marchionne.

In realtà Sergio Marchionne avrebbe rilanciato, sottolineando la volontà di rafforzare la produttività negli stabilimenti italiani, attualmente sottoutilizzati, portando altre produzioni attualmente fatte all’estero in Italia. In particolare, riferisce una nota del governo, che il Lingotto è intenzionata a modificare il proprio modello di business in Italia, rafforzando nel Paese la propria presenza ed orientando il business all’export considerando la debolezza dell’economia interna.

L’Ad ha sottolineato la volontà di continuare l’operazione di consolidamento della fusione con Chrysler, confermando le prospettive deboli del mercato dell’automotive.

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