Vertice Bce, Draghi apre ad acquisto bond

Tempo di decisioni nell’Ue con i principali vertici europei che continuano a dialogare alla ricerca di soluzioni per rilanciare il vecchio continente. Le posizioni sono più vicine rispetto a qualche mese fa, e questo lo si deve soprattutto alla dialettica di Mario Monti e del neo eletto presidente francese Hollande, capaci di isolare le posizioni tedesche, precedentemente rese forti dal tandem Merkel-Sarkozy.

Monti Hollande MerkelIl Trio Monti-Hollande-Rajoy rappresenta oggi la principale linea guida nel vecchio continente ed anche il cancelliere Angela Merkel più volte ha dovuto rivedere la propria posizione, pur non mollando sui punti cardine della propria fermezza politica.

A coadiuvare il team pro euro certamente il presidente della Bce Mario Draghi, la cui linea operativa è nettamente diversa rispetto al suo predecessore Jean-Claude Trichet che in maniera poco prudente in piena crisi aveva innalzato per ben due volte i tassi temendo l’ascesa dell’inflazione.

Draghi dal suo insediamento ha avuto non pochi problemi, dovendo contrastare una crisi dalle dimensioni inimmaginabili, che nell’inverno scorso è stata sul punto di collassare il continente. L’ex numero uno di Bankitalia ha dimostrato la propria credibilità tagliando più volte i tassi, e approvando il noto Ltro, programma di liquidità per le banche.

Proprio ieri, in audizione dinanzi al Parlamento europeo, Draghi ha sottolineato la volontà di procedere con l’acquisto di bond europei fino a 3 anni in modo da sostenere i bond sui listini internazionali, proteggendoli dagli attacchi speculativi. L’economista italiano ha sottolineato, in piena risposta alla Bundesbank, che si tratta di un’azione coerente al proprio mandato, che impone prima di tutto la sorveglianza dei prezzi e dell’inflazione.

BCE Mario DraghiIl prossimo 6 settembre nell’ambito del vertice Bce si saprà ancora di più su quanto si vorrà realizzare per sostenere il futuro dell’euro, ma la palla sarà ancora in mano ai tedeschi che sei giorni dopo, il 12 settembre, vedrà l’importante consulta della corte costituzionale tedesca che si pronuncerà sull’Esm.

Un esito negativo farebbe tornare i timori sui mercati, con l’ascesa degli spread.

Draghi prevede che entro il prossimo anno l’inflazione rientrerà sotto il 2%, per cui non teme un’ascesa dei prezzi in seguito ad inasprimento della politica monetaria espansiva.

Intanto il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, in un’intervista rilasciata a Wirtschaftsblatt ha ribadito che entro il prossimo anno l’Ue procederà con la creazione di un’unione bancaria per la garanzia dei depositi.
Si tratta di un intervento fondamentale nel perseguire la stabilità dei mercati finanziari.

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