Il Troika da l’ok alla Grecia

La Grecia è salva, almeno per ora. Abbiamo scritto fiumi di articoli sulle difficoltà del Paese ellenico, che mese dopo mese per ricevere le tranche di pagamenti relativi al secondo piano di aiuti deve presentare i conti al Troika, dimostrando di aver fatto passi in avanti.

Il vero problema è che finora la situazione è andata sempre peggio, tanto da minare la permanenza nell’euro del Paese ormai ancorato al cordone ombelicale del Troika, considerando che il mercato gli ha sbattuto la porta in faccia. La banca americana Citigroup qualche giorno fa aveva espresso un parere molto duro sulla Grecia, dichiarando che a suo dire, avrebbe poche possibilità di rimanere nella moneta unica, pronosticandone un’uscita al 90% nei prossimi 12/18 mesi.

Aiuti BCE Mario DraghiNegli ultimi giorni il tema centrale è l’impegno del presidente Mario Draghi ad intervenire nel sostegno al vecchio continente, che ha bisogno di misure forti per invertire la tendenza. A tal proposito, su tutti la volontà di agire con misure non convenzionali come richiesto da più parti.

Le borse segnano rialzi sostenuti dopo l’inaspettato ok del Troika, mentre da molte parti si temeva il peggio, con la definitiva bancarotta del Paese. Ed invece il Troika ha dato l’ok parlando di “colloqui produttivi”.

L’attuale leader politico Antonis Samaras, dal suo insediamento ha iniziato un proficuo colloquio con i vertici mondiali, in primis finalizzato a ottenere una revisione delle richiesta dal Troika, prolungando di ulteriori due anni il raggiungimento degli obiettivi. Su questo punto di vista c’è stato poco da rinegoziare, soprattutto per via di alcune posizioni molto dure, come quella tedesca e della Finlandia che poggiano la propria opposizione sul fatto che il Paese ellenico più volte ha fatto promesse per poi puntualmente disattenderle.

Antonis Samaras presidente GreciaLa soddisfazione ancora una volta arriva dalle parole e non dai fatti, questo non fa che mettere sempre un certo livello di incertezza sul futuro del Paese. La Troika ha parlato di intesa su quanto bisogna fare per il Paese, con le misure economiche da mettere in piedi per risanare i conti e poi stimolare la crescita, garantendo l’accesso stabile ai mercati.

La Troika sottolinea l’impegno preso dai politici greci che si sono impegnati a procedere con tempestività e determinazione nei prossimi mesi dando risposte immediate. In particolare da qui al 2013/2014 andranno approvati tagli per 11,5 miliardi di euro che incideranno su capitoli di spesa molto sensibili come tagli di stipendi pubblici, pensioni, e spesa pubblica in generale.

Passi in avanti ma il Paese non è ancora fuori pericolo. C’è un prestito da 3,2 miliardi di euro da rimborsare entro agosto alla Bce, che da parte sua non sembra intenzionata a concedere ulteriore tempo ad Atene. Il report del Troika sicuramente aiuterà in tal senso, ma c’è davvero molto da fare.

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