Pil Italia, Confindustria vede prospettive in peggioramento

La crisi economica si fa sempre più sentire in Italia, e l’economia reale accusa gli imbarazzanti effetti di una dura recessione, con una disoccupazione che non accenna a ridursi e l’attività industriale in significativo rallentamento.

ConfindustriaConfindustria, nell’ambito della Congiuntura Cash, esprime il proprio punto di vista sull’economia italiana, incentrato al pessimismo con una situazione economica che non da segnali di ripresa, e che nell’anno in corso difficilmente riuscirà ad invertire la tendenza.

L’associazione degli industriali vede uno scenario globale in peggioramento ed in questo contesto l’Italia, nel secondo trimestre, ha presentato dati in peggioramento su tutti gli indicatori.

Nel secondo trimestre il Pil si è contratto dell’1,7%, in crescita rispetto al -0,8% del primo trimestre.

Tra gli elementi, sicuramente la produzione industriale è tra quelli più dolenti con gli ordinativi in netto calo. Secondo Confindustria la necessità di rimpinguare le scorte, che si trovano ad esser piuttosto basse, potrebbero sostenere l’attività industriale nei prossimi trimestri e segnare un leggero recupero. La risposta non potrà arrivare dai consumi che si sono registrati in contrazione dello 0,9%.

Mario Monti ItaliaSulle prospettive, sottolinea Confindustria, incidono negativamente le difficoltà di accesso al credito, ed ostacoli all’export. Sul primo punto, la stretta del credito è evidenziata dai dati sui prestiti concessi alle imprese nel mese di maggio, risultati in contrazione dello 0,7%; ad eccezione del mese di aprile tutti i dati mensili sono stati negativi. Questo rende palese le difficoltà delle banche che a fronte di una richiesta in aumento sono diventate molto più selettive, per via della minore liquidità a disposizione e della qualità del credito in peggioramento. 

Le prospettive sono negative per Confindustria, secondo la quale, la situazione peggiorerà da qui alla fine dell’anno, con un Pil destinato quindi a scendere ulteriormente rispetto a quanto registrato nel primo semestre.

Tra le motivazioni principali del ribasso sicuramente la situazione macroeconomica, che impone degli aggiustamenti di bilancio che hanno effetti depressivi sull’economia con manovre che impongono un “risanamento troppo restrittivo.

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