Dopo le ingenti vendite registrate dai mercati nell’ultima seduta della scorsa settimana a seguito dell’annuncio del piano di prestiti per le banche spagnole per 100 miliardi di euro, cresce l’attesa per la prossima settimana, che si presenta piuttosto calda, sia per le numerose aste che coinvolgeranno i titoli di Stato delle economie sotto pressione della speculazione, che per il tornare in auge di alcune notizie poco accattivanti sulla Grecia.
Dopo l’esito delle elezioni che avevano incoronato leader Samaras, i mercati finanziari avevano registrato un importante rialzo, soprattutto sulle piazze precedentemente più colpite dalla crisi.
Ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato. L’appello di Samaras, che aveva chiesto all’Europa e anche al Fmi, una proroga di 2 anni per l’attuazione delle misure concordate con il Troika in sede di deliberazione degli aiuti, ha trovato il muro dei leader internazionale che dopo le promesse mai mantenute dall’ex numero uno di Atene George Papandreou, hanno mostrato una certa riluttanza a trattare nuove condizioni.
Le ultime voci provenienti da autorevoli fonti di stampa internazionale, in primis il tedesco Der Spiegel, scrive della volontà del Fmi di non dare il via agli aiuti alla Grecia. Sarebbe questa una miccia devastante, che condurrebbe il Paese al default entro pochi mesi, dato che la sua vita è ormai appesa alle tranche di aiuti che provengono da Fmi e Bce mensilmente.
La volontà del Fmi è dovuta al fatto che la Grecia ha fallito gli obiettivi programmati e ci sono poche possibilità che entro il 2020 venga raggiunto l’arduo obiettivo del rapporto deficit Pil al 120%.
Data decisiva il prossimo 20 agosto, in cui il Paese dovrà restituire alla Bce qualcosa come 3,8 miliardi di euro.
Si tratta per il momento di una ipotesi ne confermata ne smentita, ma che secondo il Der Spiegel non preoccupa molto i leader europei, che considerano tutto sommato gestibile il fallimento del Paese. L’alternativa è la proroga degli aiuti di due anni come chiesto dai leader greci, il che tuttavia creerebbe ingenti tensioni all’interno del vertice Ue, dove alcuni Paesi in primis la Finlandia hanno espresso disappunto contro la politica comunitaria tesa a concedere aiuti all’infinito, senza programmi concreti a supporto.
Anche l’Olanda e la solita Germania hanno più volte storto il naso contro misure eccessivamente caritatevoli di cui hanno goduto Paesi perferici in primis la Grecia senza offrire nulla in cambio.
Quello che si teme maggiormente è un attacco speculativo sul resto del continente e in questo contesto solo un efficiente funzionamento dello scudo anti spread potrebbe evitare il peggio.
Intanto l’Italia saggiamente ha annunciato di aver annullato le aste sui titoli di Stato programmate in agosto.