Continua la bagarre politica in Eurozona mentre la crisi continua a far sentire il proprio peso sull’economia mondiale. Se è vero che l’epicentro della recessione è l’Europa, anche economie core come Cina e Stati Uniti registrano negli ultimi mesi segnali evidenti di rallentamento e temono un effetto contagio se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare da qui ai prossimi mesi.
Nelle ultime settimane, in seguito al vertice Ue di Bruxelles, sono stati fatti degli importanti passi in avanti ma rimane la forte opposizione della Germania, sempre contraria a condividere la propria sovranità in progetti ambiziosi come quello degli Eurobond, da molti visti come elemento che possa portare fuori dalla speculazione i bond governativi dei Paesi periferici.
Sul tema integrazione è intervenuta oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel, che in un’intervista rilasciata all’emittente tedesca ZDF, ha sottolineato l’importanza di attivare meccanismi di controllo adeguati, senza i quali è improbabile il varo di interventi in tal senso. Il leader dell’esecutivo tedesco si dice poi positiva sul superamento della crisi, affermando che negli ultimi mesi è stato fatto molto per combattere la recessione, a differenza che in tutti gli anni precedenti.
I leader europei negli ultimi giorni hanno continuato le trattative in vista del prossimo vertice Eurogruppo in programma il 20 di luglio, e nel quale dovrebbero emergere maggiori dettagli sul piano di sostegno alle banche iberiche e la situazione ellenica ancora non definitivamente risolta.
Atteso inoltre un piano concreto per difendere i bond periferici dalla speculazione, con il varo dello scudo anti-spread, con l’intervento dell’Esm.
La vera svolta, che farà poi da apri pista agli altri interventi sarà il Fiscal Compact, di cui si parla da molti mesi e che rappresenta sicuramente la prima risposta alla crisi da parte dei leader europei.
Intanto si riparte con una nuova settimana, dopo che la scorsa è culminata con il downgrade di Moody’s al debito italiano. Un’azione inaspettata dopo gli sforzi profusi dal governo nell’azione di ripristino dei conti pubblici del Paese.
I mercati hanno preso con indifferenza l’annuncio tanto da chiudere la seduta in rialzo di circa un punto percentuale.
Su quanto fatto in questi mesi è intervenuto in un’intervista al Corriere della Sera,
Vittorio Grilli, che ha annunciato un piano per ridurre del 20% il debito pubblico in cinque anni. Si tratta della vendita di beni pubblici per un obiettivo di 15/20 miliardi annui.