La crisi economica internazionale continua a far sentire il proprio peso sull’Italia, che come conferma il governatore di Bankitalia Ignazio Visco è in piena recessione.
Le stime per il 2012 sono di un Pil in calo di circa il 2% ed una ripresa che dovrebbe arrivare non prima del prossimo anno. La situazione economica è acuita dalla frenata dei consumi e dalla crisi del debito.
Inoltre i conti pubblici sono segnati dall’elevata costo del debito, acuitosi dall’incremento dello spread tra Btp e Bund tedeschi. Visco a proposito del credito sottolinea come le regole di Basilea 3 possano in un certo frenare l’economia.
Nello specifico, il governatore di Bankitalia auspica la revisione di alcuni elementi fondamentali, come la possibilità di utilizzare le riserve di liquidità accumulate nei periodi di prosperità in quelli di crisi, in modo da non registrare una stretta del credito.
Per il rilancio dell’economia nazionale è fondamentale secondo Visco combattere la speculazione che in questo momento scommette sullo sfaldamento dell’economia monetaria. In particolare, sarà necessario rafforzare l’Unione Europea, con un processo di governance comunitaria che passerà dall’unione fiscale e dal fiscal compact.
Nei giorni scorsi anche il cancelliere tedesco Angela Merkel si era detta positiva sulla creazione di un’unità politica. Si tratta di un passo fondamentale che potrebbe portare il vecchio continente agli Eurobond.
C’è poi il tema della vigilanza bancaria, con il governatore di Palazzo Koch che spera in un sistema di supervisione bancaria unitario.
Il rapporto Ocse sull’economia mondiale ha evidenziato le difficoltà italiane, con un’economia che ha necessità di riforme strutturali e di azioni di stimolo alla crescita economica. L’organizzazione mondiale ha tuttavia sottolineato quanto fatto negli ultimi mesi, soprattutto con la riforma Fornero del mercato del lavoro, che si pone l’obiettivo di rilanciare l’occupazione, rendendo più flessibile il mercato del lavoro in Italia.
Sulle banche del Bel Paese Visco ha affermato che le prime cinque banche italiane hanno effettuato azioni di rafforzamento patrimoniale, con iniezioni per complessivi 17 miliardi di euro, riallineando il proprio Core Tier 1 quanto previsto dalla regolamentazione comunitaria.
Il coefficiente patrimoniale medio delle cinque principali banche è di circa il 10% mentre la media tra le 66 banche principali italiane è dell’8,7%.