Il vertice Eurogruppo tenutosi la scorsa settimana ha sicuramente rilanciato, non solo in borsa ma anche a livello politico, le speranze per l’Eurozona, in cui gli equilibri si stanno lentamente ribilanciando.
La Germania e la cinicità del cancelliere tedesco Angela Merkel sta cedendo spazio all’emergere di nuove figure politiche come quella di Hollande e Rajoy ma soprattutto Mario Monti. Si deve al premier italiano, e alla forte coalizione impostata con i due leader europei quanto accaduto la scorsa settimana, con la Merkel rimasta sola dinanzi ad una forte volontà di rilanciare i Paesi Piigs.
In questi giorni molto si è scritto sull’importanza di quanto accaduto giovedì scorso. Sull’argomento è tornato anche il New York Times, con una nuova chiave di lettura. Il quotidiano americano ha sottolineato come l’esito del vertice europeo abbia rafforzato i poteri della Bce, e del presidente Mario Draghi, ora vero canalizzatore della vigilanza sul settore bancario europeo.
Si vuole sostanzialmente replicare il modello Usa, assimilando la banca centrale europea alla Fed statunitense, in tema di vigilanza sul settore.
Sempre con riguardo alla Bce, le ultime indiscrezioni di stampa, parlano con insistenza sulla possibilità, nell’ambito del prossimo board che si terrà giovedì, di un nuovo taglio dei tassi di interesse per sostenere i mercati e l’economia del vecchio continente.
In caso di tagli, sarebbe la terza volta da quanto l’ex governatore di Bankitalia è salito al timone della Bce al posto di Jean-Claude Trichet. I tassi scenderebbero così sotto la soglia dell’1%.
L’operato di Mario Draghi nella gestione della crisi in corso va menzionato anche per Ltro, il programma di prestiti a condizioni di estremo favore (al tasso dell’1%) concesso agli istituti di credito in difficoltà per circa 1.000 miliardi di euro.
Oltre che la Bce, anche la Boe, la banca centrale inglese, secondo molti analisti potrebbe procedere a nuovi tagli di tassi o annunciare un programma di acquisto di asset per sostenere sul mercato secondario i corsi dei titoli britannici.