Uno dei punti più caldi nell’agenda del governo tecnico guidato da Mario Monti è la definizione del piano di tagli alla spesa pubblica. Il raggiungimento dell’annoso obiettivo del pareggio bilancio richiede al governo l’assunzione di decisioni impopolari, che spesso vedono l’insorgere di sindacati e lavoratori.
Anche perché i tagli riguarderanno la spesa pubblica, e toccare i dipendenti pubblici è stato da sempre un compito arduo, nel quale difficilmente si riesce a chiudere la partita con risultati concreti.
Ed ecco allora che mentre si continua a discutere sulla riforma, che i giornalisti hanno ribattezzato Spending Review, i sindacati hanno annunciato uno sciopero per il 26 giugno.
Le sigle Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Uil-Pa, riunite hanno deciso pertanto di scioperare contro l’azione del governo Monti con una mobilitazione di livello nazionale.
Nel comunicato le sigle sindacali hanno sottolineato che lo sciopero indetto è contro il governo, reo di aver seguito una politica di annunci e indiscrezioni a mezzo stampa.
I sindacati temono tagli lineari dei dipendenti pubblici, eseguiti senza una precisa razionalità ma esclusivamente finalizzati a ridurre la spesa pubblica.
I sindacati chiedono quindi la strada del dialogo convinti che dallo stesso possano raggiungersi obiettivi di spending review interessanti, senza dover eccessivamente sacrificare la forza lavoro che in taluni casi, nel pubblico impiego, per via della mancanza assoluta di concorsi, già risulta fortemente ridimensionata.
I sindacati chiedono dunque un tavolo di trattativa coscienti della necessità di dover riorganizzare la macchina pubblica, adesso esclusivamente portata a sprechi e a assorbire eccessive risorse. I sindacati auspicano invece una riorganizzazione complessiva del sistema pubblico che si traduca poi successivamente anche in una contrazione dei costi d’usufruimento dei servizi, anche questi arrivati su livelli non sostenibili.
Allo sciopero di due ore si annuncia un’elevata partecipazione da parte dei dipendenti pubblici di tutta Italia.