Incontro a 4 in casa Monti: piano da 130 miliardi per la crescita

Vertice Monti MerkelIl vertice a quattro tenutosi a Roma tra Monti, Hollande, Merkel e Rojoy ha tenuto in apprensione i mercati finanziari europei che hanno vissuto l’ultima seduta della scorsa ottava non priva di emozioni, dopo i rialzi sostenuti registrati negli ultimi giorni della scorsa settimana.

I quattro tra i principali leader europei avrebbero affrontato elementi chiave per il rilancio del vecchio continente, in attesa del vertice dell’Eurogruppo che si terrà alla fine del mese e nel quale sono già preannunciate misure importanti, come l’iniezione di liquidità nelle banche iberiche, sempre sovraesposte alla crisi del mercato immobiliare.

I leader riuniti in Villa Madama avrebbero parlato poi di un piano da 130 miliardi in grado di rafforzare la moneta unica, negli ultimi mesi messa al centro di pronunciate manovre speculative tanto da porne in dubbio la propria esistenza.

In cancelliere tedesco Angela Merkel pare aver dato disponibilità maggiori rispetto al passato, anche se non si conoscono ancora bene i dettagli dell’incontro. Quello che è trapelato è la fermezza della Merkel sul rispetto dei accordi, in passato declinati da diversi governi. Chiaro il riferimento alla Grecia, che in più occasioni ha disatteso le attese del Troika annunciando riforme in sede di discussione degli aiuti, poi però mai realizzate concretamente (come le privatizzazioni).

La Merkel avrebbe dato maggior disponibilità al dialogo a patto di instaurare un sistema di controllo rigoroso sulla governance dei diversi Stati coinvolti.

Paesi area BricsIl piano per la crescita da 130 miliardi è sicuramente un elemento da prendere in seria considerazione, ma certamente gli istituzionali si attendono ben di più.

Nei giorni successivi al G20 si era infatti anche parlato di un piano da 750 miliardi articolato attraverso una massiccia iniezione di liquidità sull’intero comparto bancario europeo, in cui anche l’Italia era tra gli Stati destinatari degli aiuti. Nel piano il Fmi avrebbe avuto un ruolo determinante, con una presenza massiccia dei Paesi dell’area Brics, che avrebbero dato disponibilità a rafforzare la propria presenza a patto di una maggiore partecipazione nel board della banca.

Non è invece emerso nulla su uno dei temi più caldi, gli Eurobond, i bond europei comuni richiesti da tutti i leader mondiali, ma non voluti dalla Merkel.

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