Non sarà un’annata semplice per i consumatori italiani che oltre a vivere una crisi pesante, con conseguente fardello in termini di lavoro, disoccupazione o cassa integrazione, dovranno sborsare tasse più alte rispetto al passato.
L’annosa questione rimane quella dell’Imu, con gli italiani che dal 2008 non pagavano alcuna imposta sulle proprietà immobiliari con destinazione di prima abitazione. Dal 2012 l’imposta si pagherà e sarà sensibilmente più elevata di quella precedente.
Il 18 giugno scadranno i tempi per il pagamento dell’imposta, dopodiché ci si attende il resoconto dall’esecutivo in vista delle ulteriori due rate in programma nello stesso giorno in settembre e dicembre.
Federconsumatori, in un suo report, ha sottolineato come la nuova Imposta Municipale sugli Immobili comporti un rincaro in termini fiscali di 615 euro a famiglia.
Le aliquote fiscali dell’imposta sono dello 0,4% sulla prima abitazione e dello 0,76% sulla seconda. Ciascun comune inoltre, in base alle proprie esigenze di bilancio, potrà optare per un aumento o decremento di un’ulteriore porzione di aliquota, pari allo 0,3%, che se applicata sulle seconde, terze case porterebbe il coefficiente di riferimento oltre un punto percentuale.
La base di calcolo, costituita dalla rendita catastale, è inoltre rivalutata.
I rincari saranno di gran lunga superiori sulle case date in locazione. Secondo Confedilizia, culle case a canone calmierato (agevolato) i rincari possono raggiungere il 2.330% rispetto a quanto avveniva per l’ICI.
Intanto molti comuni hanno già annunciato il dover propendere per l’applicazione del massimo possibile, per rientrare dalle secche dei conti pubblici zavorrati dai tagli centrali del governo.
Intanto dopo l’Imu, le indiscrezioni di stampa parlano di un ulteriore aumento dell’Iva, che già dall’attuale governo era stata portata dal 20 al 21%. Nei mesi scorsi il primo ministro italiano Mario Monti aveva sottolineato la possibilità del rincaro, che tuttavia sarebbe stato preso in considerazione soltanto allorquando la situazione lo richiedesse esplicitamente, avendo come obiettivo prioritario il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il prossimo anno, prima di indire nuove elezioni politiche.