Vertice Ue, la Grecia rimane nell’euro se rispetta gli accordi

Troika grecaIl vertice europeo, conclutosi ieri sera, ha portato ad un obiettivo comune, quello di salvare nuovamente la Grecia dalla dura crisi che sta attraversando. Ma rispetto alle altre volte, è chiaro che l’operazione salvataggio non avverrà a tutti i costi, e dipenderà dalla reale volontà del Paese di uscire dalla crisi e di adottare i provvedimenti negoziati con il Troika nell’ambito dell’approvazione della seconda tranche di aiuti.

L’esito delle elezioni che si terranno il prossimo 17 giugno sanciranno il futuro del Paese, con una popolazione sull’orlo dei nervi, a causa della forte austerità vissuta negli ultimi anni e di prospettive ancora molto incerte sul futuro. La disoccupazione galoppa e la recessione continua da ormai cinque anni, e ancora non si parla di manovre per la crescita ma solo di austerità.

Nei giorni scorsi si è parlato con forza dell’esigenza di predisporre un piano di emergenza nel caso di uscita dall’euro della Grecia, in cui ciascun Paese sia in grado di fronteggiare l’attesa speculazione da parte di investitori stranieri che potrebbero cavalcare l’onda dell’incertezza, soprattutto in taluni Paesi periferici.

Uno dei temi più caldi in tal senso è sicuramente il discorso Eurobond, che trova come unica resistenza quella di Angela Merkel, che teme ripercussioni sulla propria economia. A favore del debito unitario, anche il presidente del Consiglio Ue, Van Rompuy, che ha sottolineato come sia un progetto di indubbio interesse, di cui si è parlato tra i leader europei, ma con una prospettiva di realizzazione nel medio/lungo periodo. Prima sarà necessario mettere a posto i bilanci e coordinarli da un punto di vista fiscale.

Mario Monti EurobondAnche il premier italiano Mario Monti si è detto fiducioso in questa prospettiva, anche perché vi è un parere positivo comune. Nell’immediato quello che appare più realizzabile è il lancio dei Project Bond, ossia finanziamenti a medio/lungo termine finalizzati al sostegno di progetti infrastrutturali. Altra pista calcabile è quella di richiedere un prestito alla Bei (Banca Europea per gli Investimenti), che dal canto suo avrebbe già dato piena disponibilità.

Tornando alla questione ellenica, il vertice Ue ha ribadito con determinazione la volontà di permanenza della Grecia nell’euro, ma alle condizioni preventivamente concordate.

Intanto dopo una partenza al rialzo i mercati finanziari sono tornati in flessione. L’indice Ftse Mib di Milano, dopo le pesanti perdite registrate durante la giornata di ieri, perde circa lo 0,3% permanendo sotto i 13 mila punti.  Ribassi generalizzati che coinvolgono il primis il comparto bancario, con maglia nera per Bpm che perde oltre il 4%.

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