Crisi, Uniocamere: tra Imu e servizi le famiglie pagheranno 472 euro in più

Sottosegretario economia CerianiIl 2012 sarà un anno di recessione per l’Europa, con l’economia che registrerà una flessione rispetto allo scorso anno. Sarà un anno duro non solo per le imprese ma anche per le famiglie, molte delle quali vivono situazioni di tensione con il lavoro appeso ad un filo ed un costante incremento dei servizi che unito all’aumento dell’inflazione continua ad erodere la propria capacità di spesa.

Un’indagine condotta da Unioncamere Indis ha rivelato che nel 2012 si registrerà un  incremento delle utenze per circa il 20,7%. Il rincaro medio stimato per le famiglie italiane sarà di 472 euro per via di maggiori imposte e bollette relative a luce, gas, energia e imposta sull’immobile in proprietà.

Il sottosegretario al ministero dell’Economia Ceriani, la scorsa settimana si è pronunciato sull’imposta riferendo che avrà un impatto meno consistente di quanto si attendono le famiglie e che circa il 30% dei proprietari sarà esente dall’imposta.

In particolare Unioncamere riferisce che famiglie con due bambini o semplicemente una coppia di anziani pagheranno la metà di quanto previsto dall’imposta standard. In molti casi inoltre sarà peno pesante rispetto a quanto avveniva prima nel caso dell’Ici.

Sempre Ceriani ha invitato gli italiani a riflettere in considerazione del fatto che l’abrogazione dell’Ici è stata una misura varata senza considerarne le conseguenze e che sia comunque “normale” istituire un’imposta sugli immobili, considerando tra l’altro la difficile situazione in cui si trova a fronteggiare il governo che mira a ristabilire entro il prossimo anno un equilibrio nei conti pubblici.

imu seconda casaAl di là di quanto pagherà chi possiede l’immobile come prima abitazione, la vera stangata sarà sulle seconde case e peserà soprattutto su chi le tiene senza uno specifico utilizzo, come la casa al mare che viene utilizzata una settimana all’anno o la casa in montagna. Sono in molti in fatti a prevedere in questi casi una corsa alla vendita degli immobili o nel caso di più tenute una messa a reddito dell’abitazione in modo da ammortizzare per lo meno il costo.

Va poi considerato l’aumento che i comuni potranno effettuare e che con ogni probabilità riguarderanno le seconde abitazioni. In realtà il governo ha concesso anche la facoltà di azzerare il costo dell’imposta sugli immobili, ma data la crisi i comuni non potranno permettersi di non far versare l’imposta.

E’ ancora presto per trarre conclusioni ma di certo mediamente l’imposta sarà più cara rispetto all’Ici, anche alla luce del fatto che si applicherà su un valore catastale aumentato del 60% e sul quale nel caso delle seconde case verrà applicata un aliquota standard dello 0,76% (che il comune può aumentare o ridurre dello 0,3%).

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