Novità importanti quelle emerse in giornata in ambito fiscale dopo il Consiglio dei ministri. Il primo tema affrontato è proprio quella della riforma fiscale, che avverrà senza alterare l’attuale composizione delle aliquote, contrariamente a quanto era inizialmente emerso da fonti giornalistiche.
Rispetto al precedente provvedimento, voluto fortemente dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti e rimasto però congelato in Parlamento, non è stato dato seguito alla soppressione dell’Irap.
Viene introdotta poi l’Iri, l’imposta sul reddito imprenditoriale a cui saranno sottoposte le imprese i lavoratori autonomi. Per quelli di piccole dimensioni viene prevista la possibilità di optare per un regime fiscale che prevede l’applicazione di un forfait predeterminato.
Uno dei punti di maggiore discontinuità rispetto alla precedente previsione del governo è la definitiva cancellazione del fondo salva tasse, un’idea di Tremonti da alimentare con i proventi procurati dalla lotta all’evasione.
La riforma contiene poi importanti novità concernente il catasto, dove la valutazione verrà effettuata non sulla base dei vani ma in base alla localizzazione dell’immobili, alla qualità e ai metri quadri di riferimento. Se ubicate nelle aree urbane sarà preso in considerazione il valore medio di mercato stimato nell’ultimo triennio.
Altro punto caldo è l’introduzione della carbon tax, cioè l’introduzione di un imposta che colpisce la fiscalità ambientale e da cui partirà l’organizzazione dell’incentivazione delle fonti rinnovabili.
Infine novità sull’imu, l’imposta a cui saranno sottoposti i proprietari di immobili, che sarà versata in due o tre rate (a scelta): a giugno, settembre e dicembre. Mentre per le seconde case le rate rimarranno due.
Confermate le aliquote inizialmente previste dal governo Monti, pari allo 0,4% e 0,76% rispettivamente sulla prima e sulla seconda casa. Inoltre, è stata confermata la disposizione che prevede la possibilità per i comuni di introdurre incrementi o diminuizioni dello 0,2% dell’aliquota.
Le aliquote saranno applicate sulle rendite catastali rivalutate del 5%.
Sono poi previste detrazioni fiscali che è possibile applicare all’imposta, pari a 200 euro per l’abitazione principale e a 50 euro per ogni figlio a carico che ha però meno di 26 anni. Inoltre rispetto al progetto di legge è stato previsto che a dover pagare l’imposta non sarà, in caso di separazione tra coniugi, il proprietario ma chi sta occupando l’immobile.