Cina: dal rallentamento del settore auto forti ripercussioni sull’Europa

crisi cineseGiornata ad alta tensione quella vissuta ieri sui mercati finanziari, dopo le performance consistenti realizzate dall’inizio dell’anno. A spingere le vendite di ieri, le notizie provenienti dall’Asia, con la Cina che continua a palesare un rallentamento della crescita economica.

Il contesto economico è ormai globalizzato e le diverse economie sono tra di loro sempre più correlate. Se il 2011 è stato un anno difficile per tutte le borse internazionali a causa della recessione europea, un rallentamento della Cina potrebbe provocare parimenti una revisione al ribasso delle prospettive di crescita globale, a causa di un rallentamento dell’export.

In Cina le stesse autorità governative si sono imposte di “raffreddare” l’economia tentando di contenere l’ascesa dei prezzi, anche a costo di frenare il Pil. La crescita del Dragone è stimata quest’anno al 7,5%, si tratta di un dato robusto ma che costituisce il più basso negli ultimi 8 anni.

L’ultimo dato preoccupante è relativo alle previsioni di vendita di auto, stimate in crescita nel 2012 tra il 3 ed il 10%.

A subire le principali ripercussioni ieri, sono state proprio le case automobilistiche, il cui focus è orientato prevalentemente sulle economie emergenti dove la domanda è sostenuta (nel 2010 ha segnato una crescita del 33%).

acquisto auto cinaIl settore auto ha un altro detrattore, che molto presto potrebbe far sentire il proprio peso sulle vendite: il rincaro dei carburanti. Se non dovesse rientrare nei prossimi mesi potrebbe seriamente compromettere l’attività industriale, anche alla luce di costi energetici che seguono il medesimo trend.

La situazione europea rimane molto delicata, e quello che preoccupa maggiormente gli analisti sono le basse prospettive di crescita in un contesto dove i governi hanno come principale priorità quella di risanare i conti pubblici.

In Italia il focus è sulla ripresa di competitività delle imprese, con la necessità di riformare il mercato del lavoro, offrendo maggiori opportunità ai giovani, sempre più penalizzati da un’eccessiva rigidità.

Nei prossimi giorni verrà pubblicato il testo definitivo del provvedimento, che conterrà misure che dovrebbero produrre un’importante discontinuità rispetto al passato.

Attesi nei prossimi mesi ulteriori interventi di stimolo alla crescita, che rimane il principale obiettivo per consentire al Paese, e più in generale al vecchio continente di riacquistare una credibilità internazionale e attirare imprese e investitori di tutto il mondo.

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