Aumentano le accise sulla benzina per finanziare la cultura

caro petrolioUn recente decreto del nostro Governo ha stabilito di aumentare le accise sui carburanti usando tale introito per finanziare il mondo della cultura e dello spettacolo italiano che, d’altro canto, aveva subìto numerosi precedenti tagli sui finanziamenti. Ma tale decisione ha suscitato, ovviamente, non poche polemiche soprattutto legate al fatto che l’uso di un automobile è ormai beneficio della quasi totalità della popolazione per esigenze pratiche mentre, al contrario, decidere di andare a teatro o al cinema è una scelta personale che ciascun cittadino è libero di fare in base ai propri gusti e alle proprie possibilità.

Oggettivamente le accise sui carburanti che si pagano in Italia sono già di gran lunga superiori rispetto a quelle che si pagano negli altri paesi dell’Unione Europea, e il costo del carburante, si sa, ha toccato livelli altissimi che non accennano a scendere nei prossimi anni.

La maggior parte delle persone non condividono questa decisione del Governo il quale, con questa mossa, lascia intendere che non ci siano altri settori della spesa pubblica sui quali intervenire per reperire fondi per la cultura.

Ridistribuire gli introiti delle tasse statali in questo modo sembra del tutto illegittimo perché si tende a penalizzare la quasi totalità della popolazione per il sostegno di una piccola parte di essa che, legittimamente, avanza le proprie richieste al governo.

Cerchiamo ora di capire oggettivamente quale sarà il costo concreto di tale decisione del governo italiano.

L’aumento del carburante di cui si parlava al momento della promulgazione del decreto, per il finanziamento alle attività culturali (ma non solo, in quanto tramite le nuove entrate si intende finanziare anche la missione militare in Libia) è previsto nella misura di 1 o 2 centesimi a litro. Dalle stime fatte da agenzie che si occupano del settore, era stata preventivata una spesa totale di circa 400 milioni di euro, di cui 300 milioni per la cultura e il resto per le missioni militari.

Il 5 aprile l’Agenzia delle Dogane ha stabilito tali aumenti su benzina e gasolio in uguale misura ma con scansioni temporali diverse. Così le accise toccheranno un massimo di 0,92 euro al litro da luglio a dicembre del 2011.

I più maliziosi hanno sottolineato che tale aumento massimo è stato legato proprio al periodo di maggiore richiesta del carburante (e cioè l’estate e il Natale). Tali aumenti andranno a coprire una spesa preventivata di circa 281 milioni per il 2011 e 326 milioni per il 2012 destinata al Fondo Unico per lo Spettacolo, a fondi culturali di diverso genere, alla conservazione dei beni culturali e al cinema.

Gli esperti inoltre ritengono che tale spesa sarà rivista al rialzo entro il 2013, e continuerà comunque a ricadere sulle accise per il carburante che potrebbero continuare ad aumentare.

Insomma si tratta di un grosso sacrificio per la maggior parte della popolazione per andare poi a finanziare un settore che andrebbe decisamente razionalizzato vista la grande dispersione di capitali che comporta la sua gestione parcellizzata in mille direzioni regionali, sovrintendenze, commissioni, ecc.

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