Diego Della Valle, imprenditore italiano, presidente e AD di Hogan e Tod’s, oltre che patron della ACF Fiorentina, è anche famoso per essere uno che non le manda a dire.
Malgrado il periodo non certo felice del marchio Tod’s, è notizia di questa settimana il suo duro intervento sulla questione Fiat-Chrysler-Ferrari.
L’imprenditore marchigiano non si risparmia e parte dalla situazione politica attuale: “Auspico che si vada a votare il prima possibile. Sarebbe meraviglioso eleggere chi si vuole nel Parlamento con le preferenze, ma dovrebbe essere così anche per il Presidente della Repubblica. E’ una figura che deve garantire i politici, e non mi va che lo eleggano i politici.” Parole sicuramente dure, ma che senza dubbio riflettono il momento delicato sia per la stabilità politica del Paese sia per la crisi economico finanziaria che come imprenditore lo riguarda in maniera diretta.
Per quanto riguarda l’affare Fiat-Chrysler-Ferrari, Della Valle ha le idee molto chiare. La quotazione in Borsa di Ferrari servirà “per salvare il grande bidone che è Fiat. Se Ferrari fosse stata sul mercato, l’uscita di Montezemolo sarebbe stata un errore incredibile. Il modo in cui è stato cacciato è vergognoso e il motivo è evidente: Ferrari ha salvato il grande bidone, un incrocio tra Fiat e altra roba. Quotare Ferrari significa depauperare l’azienda. Quando sarà quotata in Borsa per cifre enormi servirà per ripianare i debiti e magari anche per fare macchine. Nessuno ha sentito gridare allo scandalo sulla assegnazione delle azioni di Ferrari agli azionisti. Se anche se la procedura fosse lecita, e io andrei a controllare, eticamente non lo è”.
Parole sicuramente dure e importanti, ma che faticano a trovare imparzialità data la vicinanza tra Montezemolo e Della Valle, che come molti sanno nel 2001 fondò, proprio con l’ex presidente della Ferrari, il fondo Charme e acquisisce quote di rilievo in aziende del design italiano quali Poltrona Frau, Cassina e Ballantyne.
Intervistato da Enrico Mentana, nell’ambito di un convegno organizzato in Borsa da Pambianco e Deutsche Bank, Della Valle ha poi espresso una dichiarazione sull’ affare legato alla Rcs e Corriere della sera: “Quello in Rcs è stato un investimento del tutto sbagliato da parte mia”. Da segnalare che secondo le ultime risultanze Consob, il numero uno della Tod’s deterrebbe una quota del 7,2%. “Pensavo di poter portare la voce dell’impresa, ma nel posto dei poteri forti, che erano quasi tutti mummificati e autoreferenziali. Una roba indecente. Noi valiamo cento volte di più di quella gente lì”.
“Non sono riuscito quasi a toccare palla. Quel mondo comunque per fortuna se ne sta andando. Ci sono dei rimasugli e l’Italia non cambierà finché rimarranno questi rimasugli”.
L’imprenditore marchigiano ha poi rassicurato tutti gli investitori sul titolo Tod’s: “Dopo 12-13 anni siamo molto contenti di essere quotati in Borsa. Sono sereno, e credo che bisogna guardare al medio-lungo periodo, stare sereni e non farsi stressare da una Borsa che chiede verifiche ogni tre mesi”. Ha poi fatto anche una dichiarazione più generica sul Made in Italy e sui marchi nazionali: Per fare in modo che il Made in Italy che è in Italia possa continuare a rimanerci e quello che ha delocalizzato possa tornare in Italia basterebbe uno sconto fiscale e tutto tornerebbe subito qui da noi”.
Tra le righe c’è chi legge una sua possibile candidatura in politica, cosa che chi è vicino a certi ambienti giudica più che probabile, ma si tratta solo di rumors, per adesso.