Monti risponde a Rehn e annuncia chiusura della procedura per deficit eccessivo dell’Italia

Commissario Affari Economici Olli RehnGiornata di forti vendite sull’indice italiano, dopo l’annuncio dell’accordo sul salvataggio di Cipro, che a quanto pare non è piaciuto alle agenzie di rating. Secondo indiscrezioni di stampa Moody’s starebbe valutando un downgrade sul debito dei principali Paesi periferici tra i quali l’Italia.

Proprio nel Bel Paese  botta e risposta tra il commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn e il premier italiano Mario Monti, sulla permanenza o meno dell’Italia nella procedura di deficit eccessivo.

L’Italia uscirà dalla procedura un mese prima, ad aprile mentre inizialmente ci si aspettava l’uscita a maggio. L’annuncio è arrivato proprio da Monti che ha risposto senza mezzi termini dal commissario.

Rehn però fa sapere che il lavoro svolto dal governo tecnico verrà vanificato dallo sblocco dei crediti vantati dalle imprese verso le Pubbliche Amministrazioni, dopo l’ok arrivato da Bruxelles. L’operazione è di 40 miliardi di euro, portando il deficit previsto per l’anno in corso al 2,9%. Le previsioni europee erano per un rapporto al 2,1% nel 2013 dopo il 2,9% lo scorso anno.

Rehn parla di situazione a limite per uscire dalla procedura, anche se in realtà i conti italiani sono migliori di quelli francesi, che nei  mesi scorsi si è detta impossibilitata a rispettare i parametri comunitari.

Mario Monti deficit governoEccoci nuovamente al dilemma rigore vs crescita. Di sicuro la profonda recessione che ha colpito nel 2012 il Paese ed anche nel primo scorcio di quest’anno merita di esser analizzata con la dovuta attenzione dal prossimo governo con la possibilità di mettere in campo oltre che azioni restrittive anche di stimolo alla crescita economica.

Come ammesso da Monti si parla dell’uscita dell’Italia dalla procedura d’urgenza già da qualche mese. L’obiettivo di Monti è quello di lasciare il mandato a Bersani con questo attestato non indifferente, considerando che al momento in cui ha raccolto le redini del Paese c’era un pessimismo tale da aver portato gli investitori istituzionali a scaricare il nostro Paese, come evidenziava uno spread sopra i 600 punti base.

La risposta di Monti è comprensibile, considerando che come lui stesso sottolinea è stata la stessa Commissione Ue ad incentivare l’esecutivo lo sblocco dei crediti verso le imprese.

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