La crisi economica in Italia si sente pesantemente come dimostrano le ultime previsioni fatte da organismi tanto nazionali quanto internazionali. L’Istat ha previsto un’economia in calo del 2,7% prevedendo un ritorno alla crescita non prima della seconda parte del prossimo anno.
Tra gli elementi che incidono negativamente sulla situazione macroeconomica sicuramente il credit crunch, con le banche che nonostante abbiano ricevuto risorse dalla Bce stentano ad erogarle, preferendo investirle in bond italiani. In realtà gli istituti di credito del Bel Paese, sono diventati sempre più restrittivi nelle erogazioni, esigendo garanzie talvolta esagerate, ma giustificate dalle elevate sofferenze bancarie.
Dal Bollettino mensile dell’Abi emergono infatti dati molto chiari sulle difficoltà delle banche a riscuotere credito ormai inesigibili, tanto che la quantità degli stessi è in continua crescita con le sofferenze lorde che si sono attestate nel mese di luglio a 114 miliardi di euro, con un incremento di 1 miliardo rispetto a giugno (aumento annuo del 15,4%).
Si tratta di una variazione molto significativa che rischia di metter in ginocchio il sistema finanziario in Italia, considerando che si tratta di un aspetto, quello del rapporto tra crediti inesigibili e impieghi che viene considerato tra i più importanti dalle agenzie di rating.
I crediti inesigibili sono impieghi che le banche ritengono di non recuperare più e quindi contabilmente, secondo le disposizioni di legge, devono esser cancellati dal bilancio.
Non solo la componente inesigibile ma anche il rapporto tra sofferenze nette e i prestiti segna livelli di allarme, attestandosi al 5,7% in forte crescita rispetto al 5% registrato nel mese di luglio dello scorso anno.
I bilanci inoltre hanno risentito nell’anno anche di forti svalutazioni dovute alle turbolenze di mercato. Le svalutazioni sono salite del 22% a 64,9 miliardi di euro nel mese di luglio.
Positiva la raccolta, con i depositi che sono saliti del 3,5% nel mese di agosto rispetto allo scorso anno.
Un anno dunque molto difficile per il sistema bancario italiano, che soprattutto nei periodi di forte rialzo degli spread hanno registrato una forte contrazione della liquidità, tanto che l’intervenuto della Bce, conosciuto come Ltro, è stato indispensabile per risollevare le banche e consentirle di assolvere alla propria funzione di intermediario nel credito, seppur con le dovute revisioni in termini di contrazione delle erogazioni.