L’investimento nei Paesi emergenti è da tempo un tema molto caldo tra gli investitori, con performance ottenute negli anni a dir poco considerevoli. Nell’ultimo periodo tuttavia, i Paesi considerati a forte potenziale di crescita hanno registrato un sensibile rallentamento, dovuto prevalentemente ad un’eccessiva dipendenza dall’economia europea, tanto che, la crisi di quest’ultima si è riversata pesantemente anche sulla crescita di questi Paesi.
La Cina con il piano quinquennale approvato lo scorso anno, ha offerto forte incentivi ad incrementare i consumi interni proprio per dare una maggiore autonomia a quella che continua ad esser una delle principali locomotive della crescita economica mondiale.
Gli ultimi dati economici hanno palesato il decelleramento dell’economia, che a meno di sorprese, dovrebbe registrare la crescita più debole dell’ultimo decennio. L’attività manifatturiera continua a frenare, come conferma il dato preliminare divulgato da HSBC mostra per l’undicesima volta consecutiva un dato in calo passando da 47,8 del mese di agosto a 47,6 di quello di settembre.
La banca asiatica ha sottolineato che da quanto ha istituito l’indice, è la prima volta che il dato si estende per cosi tanto tempo sotto la soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione dell’economia.
In giornata incontro tra il premier Wen Jiabao, e Manuel Barroso nell’ambito dell’ottava edizione del Cina-UE Business Summit. Il tema prevalente è stato quello di creare una forte cooperazione tra Europa e la Cina, per sviluppare alleanze di reciproca convenienza.
Il premier cinese ha ribadito l’importanza della cooperazione con l’Europa. Del medesimo parere l’economista spagnolo Barroso ha definito l’alleanza “indispensabile” per questioni non solo economiche, attribuendo a Jiabao buona parte dei meriti degli ultimi sviluppi.
Nelle ultime settimane i mercati emergenti sia da un punto di vista azionario che obbligazionario hanno registrato un sensibile calo acuito dalla ritrovata debolezza del dollaro, al quale sono ancorate le principali valute emergenti. Alcune note società di gestione hanno sottolineato che probabilmente i Paesi emergenti viaggiavano su attese di crescita che difficilmente riusciranno ad esser rispettate, e questo ha portato ad un calo degli asset nell’ultimo periodo.
A livello strategico tuttavia i paesi emergenti sono un asset, soprattutto nel versante obbligazionario, che continua ad esser tra i preferiti dai gestori di tutto il mondo.