La speculazione punta sulla Spagna: asta bonos deludenti e spread sopra 375 punti

Mario Draghi BCEGiornata di grandi vendite sui listini finanziari internazionali, dopo le continue pressioni sul mercato dei titoli di Stato spagnoli, a cui vanno aggiunte le parole poco entusiasmanti pronunciate da Mario Draghi ed il bollettino mensile della Fed.

Il saldo è molto amaro, con Milano ancora una volta tra i peggiori in Europa con una discesa del 2,42% a 15.245 punti. Fanno peggio Francoforte e Parigi che perdono rispettivamente  il 2,7% ed il 2,55%. Madrid e Londra invece segnano un rosso di oltre il 2,1%.

Sul listino milanese pagano maggior dazio le banche dopo le parole espresse ieri da Standard and Poor’s, secondo cui le banche italiane sono destinate a registrare nei prossimi anni dei bassi profitti ed elargire dividendi inferiori rispetto al passato, a causa delle elevate svalutazioni apportate al patrimonio.

Questa volta a scendere è anche Wall Street, con il Dow Jones in ribasso dello 0,95% ed il Nasdaq dell’1,36%.

Dopo un inizio anno scoppiettante, il tema centrale per gli analisti è tornato ad essere la crisi Eurozona, che potrebbe presto riaccendersi. Dopo l’Italia, ora tocca alla Spagna subire la pressione della speculazione. L’asta odierna ha dato un esito deludente, ma in generale sono ormai settimane che il mercato mostra segnali di destabilizzazione.

Bonos-BundDopo l’asta sui bonos spagnoli lo spread del decennale iberico rispetto al bund tedesco si è portato a 375 punti base, mentre quello italiano stazionava sotto i 350, comunque su livelli che vanno oltre il target dei 300 punti base prefissato come soglia minima nel breve periodo.

Anche il presidente della Bce, Mario Draghi, non ha buttato acqua sul fuoco, anzi ha alimentato il sell off odierno dopo aver affermato che permangono al momento ancora rischi di un ribasso per l’economia.

Per quanto concerne l’economia degli Stati Uniti continua a segnare una crescita, ma non mancano le preoccupazioni da parte del presidente della Fed Ben Bernanke, che in più occasioni ha specificato di esser pronto ad intervenire con nuovi allentamenti monetari allo scopo di sostenere l’economia a stelle e strisce.

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