Dopo Btp Italia, in settimana Ctz, Bot e Btp indicizzati per 20 miliardi

Banca ItaliaTempo di collocamenti per lo Stato italiano, che dopo il gran successo riscosso in occasione dei Btp Italia (i nuovi prodotti poliennali indicizzati all’inflazione del Bel Paese), con richieste per circa 7 miliardi di euro, nella settimana corrente tornerà sul mercato per chiedere ulteriori 20 miliardi di euro.

Si parte da martedì, con il collocamento di Ctz e Btp indicizzati all’inflazione dell’area euro. Il giorno successivo sul mercato finiranno i Bot semestrali, mentre giovedì Btp a cinque e dieci anni.

Lo spread negli ultimi giorni è rientrato significativamente rispetto ai massimi, chiudendo la settimana sui 320 punti. Il momento dunque è propizio per ritornare sul mercato rifinanziare il debito.

Luis De GuindosSituazione diversa invece quella spagnola, dove nelle recenti sedute lo spread è tornato a salire vertiginosamente raggiungendo quota 366 basis point, con il rendimento del decennale al 5,5%. Dopo le polemiche degli ultimi giorni, il ministro dell’economia spagnola Luis de Guindos ha puntualizzato sulle riforme strutturali realizzate nell’anno che porteranno quest’anno ad una riduzione del deficit al 5,35% e il prossimo anno al 3%.

Secondo il capo economista di Madrid di Citigroup Willem Buiter, la situazione spagnola sarebbe più delicata di quanto appare, e mai come ora il Paese corre dei grossi rischi.

Tornando all’Italia, il 2012 sarà un anno molto complicato, con la manovra di rientro dal deficit che renderanno ancor più amara la recessione. Il Paese potrebbe pagare dazio alle manovre varate per il pareggio di bilancio, con una crescita che faticherà a raggiungere livelli sostenuti.

Per il momento difficile fare previsioni su un’inversione di tendenza, che comunque difficilmente arriverà prima del prossimo anno. Ma il restringimento del differenziale potrebbe favorire interventi da parte delle agenzie di rating, che già nei giorni scorsi hanno confermato la possibilità di promuovere il rating italiano, rimasto dopo la lunga serie di downgrade sugli ultimi gradini dell’investiment grade (che rappresenta l’area che contraddistingue titoli di elevata qualità rispetto a quelli di bassa qualità conosciuto con high yield o jank bond).

Mario Monti governo tecnicoSolo un miglior rating potrebbe consentire al Paese di riscuotere ulteriore credibilità e affrontare con decisione la soglia dei 300 punti, tentando di tornare ad un differenziare di rendimento inferiore al 2%.

Cresce intanto l’ansia per gli investitori, dopo i rendimenti anormali realizzati negli ultimi mesi. Siamo stati abituati negli anni a godere di performance molto contenute sui titoli di Stato italiani, considerati come benchmark free risk. La situazione però negli ultimi mesi era radicalmente cambiata tanto che, chi ha acquistato durante gli ultimi mesi dello scorso anno ha portato a casa un rendimento molto interessante da qui agli anni di scadenza dei relativi titoli.

Sarà difficile, secondo esperti ed analisti, rivedere nei prossimi anni quelle potenzialità che purtroppo a causa dell’eccessivo panico provocato dai media, sono stati in pochi (tra i piccoli investitori) a sfruttarli. 

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