Investire attraverso Piani di Accumulo del Capitale (Pac) è una delle modalità più note ai piccoli investitori, spesso spinti dai propri consulenti finanziari o dalle banche a costruirsi un risparmio alimentando periodicamente specifici investimenti.
Il Pac prevede l’investimento di quote costanti di capitale che vanno a sommarsi ad un investimento iniziale per un determinato periodo di tempo. Ci sono poi specifiche eccezioni, come il fatto che alcune società di investimento richiedono un capitale minimo iniziale, mentre altre no. Generalmente è consentito all’investitore di sospendere il pac per un certo periodo di tempo, di uscire prima della scadenza e di effettuare investimenti aggiuntivi.
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo di investire 100 euro al mese, con un versamento iniziale di 1200 euro per 5 anni. Alla fine del periodo considerato avremo investito 7.200 euro. Ma quanto avremo guadagnato? Come per la maggior parte di investimenti, diversi dall’acquistare un titolo di Stato o un’obbligazione, il risultato dell’investimento dipenderà dall’andamento del mercato in quel periodo di riferimento.
Nella scelta del Pac, sarà lo stesso investitore a dover decidere le opzioni di investimento più opportune rispetto al profilo di rischio, anche in considerazione del periodo temporale del Pac. Generalmente ai Pac di lunga durata, in cui viene investita solo una piccola parte del proprio reddito, si preferisce investire in soluzioni azionarie individuando nello specifico aree ad elevata crescita come ad esempio i Paesi emergenti.
Investire attraverso un Pac sicuramente produce una riduzione dei rischi. Al di là di una durata tendenzialmente medio/lunga di orizzonte temporale, costruire un capitale attraverso piccoli versamenti periodici porta ad affrontare con meno stress (in termini di performance) fasi avverse di mercato. Questo produce un rendimento più bilanciato dell’investimento, sia in fasi positive che negative.
Un altro vantaggio molto importante dei Pac, e che spesso costituisce motivo di inibizione per il piccolo investitore, è la scelta del momentum di ingresso. Con un piano d’accumulo, dato l’orizzonte temporale e la modalità di investimento, non è cosi importante scegliere il momento esatto di ingresso.
Studi storici hanno dimostrato come investire attraverso i Pac produca risultati molto soddisfacenti, fermo restando l’importanza di non farsi prendere dall’emotività chiudendo l’investimento nelle fasi negative di mercato, dove in realtà il piano di accumulo presenta una maggiore efficacia; in quuesto caso si ha, infatti, la possibilità di comprare più quote di un asset investendo la medesima cifra (100 euro considerando l’esempio precedente).
Salve,
i piani di accumulo possono essere utili per fare investimenti più rischiosi, come i certificati o gli azionari? E’ necessario un versamento minimo al mese con i PAC (Piani di Accumulo del Capitale), o non esiste una quota minima di investimento mensile?
Grazie
Buonasera Armando,
Studi empirici ci forniscono un dato importante: con un orizzonte temporale congruo (5/10 anni) il Pac è la miglior strategia di investimento in assoluto . Ma, anche un Pac va ben gestito. Offre risultati molto soddisfacenti laddove nei momenti più difficili l’operatore incrementa le proprie posizioni riducendo il prezzo medio di carico, scaricando di contro quote nei momenti di forte rialzo. Il segreto è infatti far incetta di quote nei periodi di forte sconto.
I certificati non hanno ragione d’essere sui Pac. Lo strumento ideale sono fondi di investimento, attivi o passivi.
La quota mensile dipende da banca e società di investimento. In molti casi è possibile accumulare anche 50 euro al mese senza dover investire un certo numero di rate iniziali.
Tutto chiaro Gianrocco 😉
Puoi solo spiegare meglio questo punto?
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Offre risultati molto soddisfacenti laddove nei momenti più difficili l’operatore incrementa le proprie posizioni riducendo il prezzo medio di carico, scaricando di contro quote nei momenti di forte rialzo. Il segreto è infatti far incetta di quote nei periodi di forte sconto.
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Grazie ancora 😉
Ti faccio un esempio Armando
Fai un pac sul fondo Italia small caps. Ipotizziamo che investì 100 euro al mese.
1 mese 100 euro al prezzo di 10,00 euro compri 10 quote
Dopo un po’ di tempo il prezzo scende a 5 euro, in tal caso anziché comprare 20 quote fai un versamento aggiuntivo di 500 euro ad esempio così compri 100 quote. Il prezzo di carico si abbasserà notevolmente, è così nel successivo periodo di rialzo otterrai rendimenti più elevati.
Di contro, se ad un certo punto il prezzo sale molto velocemente poi decidere di sospendere per un po’ di tempo i versamenti od anche liquidare la posizione integralmente o in parte e ripartire da accumuli.
Molto interessante e davvero chiaro il tuo esempio.
Grazie Gianrocco 😉