L’instabilità che stiamo vivendo genera spesso nei giovani (ma non solo) incertezza circa il futuro e una buona dose di sfiducia nel sistema Paese. Le pensioni pubbliche sono molto distanti da quello che erano un tempo, tanto che questi sistemi di previdenza sembrano ogni giorno di più non essere sufficienti a garantire un domani sereno a quanti sono in procinto di smettere di lavorare.
Per questo motivo, oggi più che mai, è bene cominciare a pensare di investire in una pensione integrativa che possa supplire le mancanze di quella erogata dal settore pubblico. Questa scelta è consigliabile soprattutto a noi giovani che stiamo intraprendendo la nostra strada nel mondo del lavoro, perché non è mai troppo presto per fare piani a lungo termine e soprattutto perché le pensioni che percepiremo un domani sembrano essere destinate a rimanere ancorate al 50% dello stipendio percepito.
Tra le varie soluzioni che consentiranno a quanti le sceglieranno di dormire sonni tranquilli c’è la possibilità di aderire a diversi tipi di fondi pensionistici complementari che permettono al lavoratore di deciderequanto versare e per quanto tempo. Queste quote, accantonate mensilmente, andranno a generare un capitale che nel corso del tempo verrà rivalutato per poi garantire, al momento del pensionamento, una certa rendita mensile. L’importo viene definito sulla base di alcune variabili tra cui ovviamente l’ammontare finale del capitale versato oltre all’età e al sesso del proprietario del fondo.
Sebbene negli anni passati nel nostro Paese ci fosse una buona dose di scetticismo tra i contribuenti circa queste forme di previdenza integrativa, oggi la situazione sta lentamente migliorando e sono sempre di più gli italiani che scelgono di ricorrere a soluzioni del genere.
Le tipologie dei fondi pensione integrativa sono diverse ed ognuno può individuare facilmente quella più adatta alla propria situazione. Parliamo ad esempio di Fondo Pensione Aperto quando questo fa capo ad una banca, una società di gestione del risparmio o una compagnia assicurativa. Con il termine Fondo Pensione Chiuso invece ci si riferisce a fondi creati per singola categoria professionale e sulla base di determinati accordi tra imprenditori e sindacati. Ci sono poi le forme di previdenza complementare che rientrano sotto l’acronimo PIP (Piani Individuali Pensionistici), creati dalle compagnie assicurative sottoforma di assicurazioni sulla vita.
Che si scelga l’uno piuttosto che l’altro, l’importante è iniziare a versare quando si è ancora giovani, anche perché il sistema dei fondi pensione integrativa consente di poter richiedere anticipi del fondo stesso nel caso di malattia o di disoccupazione.
Salve,
scusate ma attualmente in quale tipo di fondo pensione è consigliabile investire? Inoltre, chi possiede già un fondo pensione è meglio che opti per un piano più aggressivo (con più alti interessi), per poi ritornare ad un piano più sicuro (e meno remunerativo) verso la fine?
Grazie
Buonasera Antonio,
Ci sono molti fondi pensione sul mercato, l’elemento da attenzionare sono i costi e la qualità della gestione che è tanto più importante quanto più è rischioso il profilo scelto.
La selezione del profilo dipende molto dall’età del soggetto. Se giovane si può optare per un profilo più aggressivo se meno giovane è preferibile invece calmierare il rischio. In ogni caso ci sono soluzioni che prevedono meccanismi di riduzione progressiva del rischio all’avvicinarsi dell’età pensionabile.