La borsa di Milano crolla pesantemente con una flessione che sfiora il 2%. Questa volta la colpa non è dei titoli di Stato, considerando il buon esito delle due aste odierne.
A riportare avversione al rischio i conti presentati ieri dal colosso Enel, i cui utili sono più che dimezzati dopo la svalutazione della partecipazione sulla controllante Endesa. Tornando alle aste odierne, i collocamenti riguardavano il Btp a 3 e 15 anni e due Cct rispettivamente con scadenza giugno 2017 e aprile 2018.
I rendimenti si sono leggermente ampliati rispetto alle ultime aste in coerenza con l’allargamento dello spread.
In particolare, il Btp 2015 con scadenza a settembre 2028, ha registrato richieste importanti con una copertura del massimale della forchetta, inizialmente fissato tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Il rendimento si è attestato al 4,90% rispetto al precedente 4,805% del collocamento di metà gennaio scorso.
Il Btp a 3 anni invece è stato collocato per 3,23 miliardi rispetto alla forchetta 2,5-3,5 miliardi di euro con il rendimento che si porta al 2,48% rispetto al 2,30% di metà febbraio. Si tratta del rendimento più elevato nell’anno in corso. Per quanto concerne invece i Cct sono stati collocati 1,67 miliardi, contro un range tra 1 e 1,75 miliardi di euro con un rendimento rispettivamente del 2,95 e del 3,03%.
Il commento dei broker è stato mediamente positivo, considerando che nel contesto di forte incertezza attuale, in cui è ancora in dubbio la formazione di un governo riuscire a collocare senza problemi il massimale messo sul mercato è un risultato a dir poco straordinario che continua a testimoniare la ritrovata fiducia verso l’Italia da parte degli investitori istituzionali.
A rassicurare gli investitori con ogni probabilità anche lo scudo antispread, con il quale la Bce si è impegnata a intervenire qualora uno degli Stati europei finisse sotto attacco speculativo. La condizione richiesta è che i Paesi di riferimento si siano impegnati a mettere in atto una serie di interventi suggeriti da Bruxelles per riequilibrare i conti pubblici.
Da questo punto di vista nessuno può accusare l’Italia di non aver rispettato i patti dopo la cura Monti dello scorso anno. Il prossimo appuntamento è in programma il il 25-27 marzo con aste che riguarderanno i Ctz , i Btp indicizzati all’inflazione europea, Bot semestrali e i Btp con scadenza a 5 e 10 anni.