Annuncio a sorpresa da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s che ha innalzato il rating sul debito ellenico portandolo a B- da selective default. Decisivo l’ultimo intervento varato dal governo con il piano di buyback del debito, che ha riscontrato un elevato successo tanto da dare il via libera al piano di aiuti internazionali da 49 miliardi di euro da parte di Bce, Ue e Fmi.
Si tratta di un’operazione costata al Paese 11 miliardi di euro ma che ha consentito di acquisire circa 30 miliardi, con un risparmio di 20 miliardi di euro.
Il Paese dopo che non riceveva aiuti dall’estate scorsa ha ripreso a respirare con l’arrivo della tranche di aiuti da 34 miliardi di euro, che a quanto pare verrà utilizzata per ricapitalizzare le banche.
L’agenzia di rating a stelle e strisce ha sottolineato che al di là dei meriti per quanto messo in campo dal Paese ellenico “la promozione riflette la determinazione mostrata dall’Europa a mantenere Atene nel perimetro della Ue”.
S&P allontana l’ipotesi default ma comunque sottolinea che la situazione economica del Paese rimane drammatica, con un tasso di disoccupazione alle stelle che ha superato il 25% ed una profonda recessione che dura da oltre 5 anni. Difficile ipotizzare un ritorno alla crescita, con le stime dell’agenzia che prevedono un calo del Pil del 6,5% quest’anno e del 4,5% il prossimo anno.
Intanto l’asta sui titoli di Stato ellenici ha prodotto un rendimento a 3 mesi del 4,1%, in discesa rispetto alle ultime aste ma comunque su livelli ancora molto elevati. Integralmente collocati gli 1,3 miliardi di euro messi sul mercato, con una domanda che ha coperto ampiamente l’offerta.
Secondo le ultime indiscrezioni di stampa che verranno confermate o meno dai dati che emergeranno nei prossimi giorni, le emissioni elleniche sono acquistate quasi integralmente dalle stesse banche greche, per cui non è un termometro dell’affidabilità a livello internazionale del Paese.
La notizia di S&P ha avuto un impatto positivo sulle borse mondiali che hanno ripreso la via del rialzo. Il Ftse Mib ha registrato una progressione dello 0,94% spinta anche dalle buone notizie che provengono dagli Stati Uniti dove sembra imminente un accordo sul Fiscal Cliff, con repubblicani e democratici che sarebbero disposti ad innalzare il tetto del debito pur di evitare il precipizio fiscale a cui andrebbe incontro il Paese.