Mercati finanziari in preda alla paura, in una giornata che si attendeva da molto tempo e dalla quale arriva una profonda delusione. L’indice Ftse Mib di Milano ha perso circa il 4,5% tornando a quota 13.282 punti, bruciando di fatto il rialzo degli ultimi giorni.
Male anche gli altri listini europei con il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi in flessione rispettivamente del 2,20 e del 2,70%. Londra ha perso lo 0,88% mentre anche i listini Usa a metà seduta registrano perdite dell’1% circa.
La situazione rimane convulsa e la Bce complica le cose in un contesto già piuttosto complicato. La febbre d’agosto, peraltro annunciata da settimane potrebbe contribuire a generare volatilità sulle borse europee.
Proprio Mario Draghi nei giorni scorsi aveva alimentato ondate d’acquisti quando promise azioni a sostegno dell’euro, giudicandolo irreversibile. Ma il vertice di oggi si chiude in un nulla di fatto, non dando seguito ai buoni propositi del vertice Eurogruppo di Bruxelles.
Il riferimento è sicuramente allo scudo anti-spread, intervento atteso e acclamato a gran voce dagli investitori istituzionali. Ma c’è da superare il muro della Bundesbank, la banca centrale tedesca che senza mezzi termini ha richiamato Mario Draghi ha rispettare il suo mandato, e non andare oltre.
La Bce ha annunciato di confermare i tassi allo 0,75% in linea con le attese degli analisti pur sottolineando come altri tagli potrebbero esserci nei prossimi mesi, ma non è ancora il momento. Riferimenti inoltre alla possibilità di adottare misure non convenzionali, se sarà necessario, come richiesto dalla Federal Reserve.
Mario Draghi però ammonisce i singoli governi, il primo passo a suo dire tocca proprio a loro, che dovranno attivare misure per ricorrere all’Efsf. Solo dopo la Bce potrà intervenire per sostenere i bond sul secondario, che rimane il principale obiettivo per non far impazzire nuovamente gli spread, come avvenuto nell’ultimo periodo.
L’ex numero uno di Bankitalia poi è tornato su quanto dichiarato la scorsa settimana affermando che l’euro è “irreversibile”. Draghi ha sottolineato che con quella dichiarazione voleva dire che non è possibile tornare più alle moneta nazionali, sia che si tratti di lira che di dracma. A tal fine la speculazione che scommette a favore lo sfaldamento dell’euro è ingiustificabile.
Draghi conferma che si sta valutando come sostenere sui mercati i bond periferici, e all’interno del board si è già discusso sulle possibili azioni da attuare.