Giornata di tensione sui mercati finanziari, in cui si respira ancora nervosismo dopo le ultime positive sedute. E’ il tanto atteso intervento della Bce a deludere le attese degli analisti, visto il nulla di fatto che emerge dal discorso di Mario Draghi.
Fino a qualche settimana fa ci si attendeva una maggior determinazione con l’annuncio del varo dello scudo antispread, ma la forte opposizione della Bundesbank ha avuto la meglio, dopo aver richiamato l’istituto europea a rispettare i propri compiti, ovvero vigilare sulla stabilità dei prezzi.
I tassi sono stati confermati allo 0,75% dopo che nell’ultimo vertice sono stati ridotti per la terza volta in meno di un anno. La mano di Draghi sulla Bce è evidente e probabilmente avrebbe lasciato il suo segno anche questa volta, ma i contrasti tra i leader europei sono ancora forti.
Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, negli ultimi giorni è intervenuto con decisione sulla situazione che si stava profilando, in cui grazie all’azione del premier italiano Mario Monti si era creata una convergenza su un certo interventismo pro periferici, con in primis l’attivazione dello scudo anti-spread che vedeva come protagonista assoluto proprio la banca centrale europea.
I mercati hanno reagito con pessimismo alle parole del numero uno della banca centrale, probabilmente perché le attese erano elevate. E gli spread sono tornati sui massimi di periodo.
Il presidente Draghi nell’intervista a margine del vertice Bce ha sottolineato che spread molto elevati per molto tempo sono inaccettabili e la Bce ha il dovere di intervenire per salvaguardare le sorti dell’euro con politiche non convenzionali.
L’ex numero uno di Bankitalia sembra seguire i suggerimenti che sono giunti dalla Fed nelle scorse settimane, in cui si esortava l’economista italiano ad un maggior interventismo.
Ltro si dimostrò molto efficace, riuscendo a sostenere i titoli di Stato in un momento molto difficile, come nell’inverno scorso. Le banche riuscirono ad aver liquidità a suo tempo indispensabile per riprendere ad erogare in un credit crunch che schiacciava completamente la congiuntura economica del Paese.
Tornando ai tassi non si escludono tassi prossimamente, anche se un altro taglio ora probabilmente sarebbe stato inquadrano come un gesto disperato.
Cresce la delusione per gli investitori ed ora cresce l’attesa per i prossimi giorni, in un agosto che da molto tempo viene annunciato come infernale.