Il tanto atteso approdo di Facebook su Wall Street ha preso corpo in una seduta tra le peggiori degli ultimi mesi per gli indici Usa, che hanno lasciato mediamente sul terreno oltre un punto percentuale con l’indice Dow Jones in ribasso dello 0,6% ed il Nasdaq in contrazione dell’1,24% a 2.779,79 punti.
Il debutto del social network fondato e diretto da Mark Zuckemberg è stato meno entusiasmante di quanto ci si attendeva, con un rialzo dello 0,61% a 38,23 dollari per azione. Il titolo era partito bene nelle prime ore di contrattazione, registrando un boom di volumi, per poi spegnersi pian piano nel corso della seduta.
In realtà a inizio seduta si sono registrati alcuni problemi tecnici che hanno tardato di circa 5 minuti la quotazione del titolo. E’ comunque aperta un’inchiesta su quanto successo e con ogni probabilità nei prossimi giorni si avranno maggiori dettagli sui retroscena di quanto accaduto.
L’entusiasmo è durato poco e sono in molti a sostenere che a vendere il titolo siano stati gli stessi azionisti interni, approfittando dell’euforia iniziale che aveva portato il titolo a registrare un livello massimo tale da sfiorare i 45 dollari per azione. L’azione ha chiuso così la seduta non molto lontana dal livello di Ipo, giudicato da molti comunque su livelli eccessivi.
La stampa economica internazionale ha parlato di Ipo della storia, paragonandola a quella che qualche anno fa ha portato su Wall Street l’altra icona della new economy, Google.
Al di là di quanto accaduto sui listini, c’è stato un generale entusiasmo nell’operazione, tanto che vicino a Zuckemberg, durante il suono della tradizionale campanella che contraddistingue l’ingresso dei titoli sui mercati finanziari, c’era una vasta presenza di manager e di fans.
Quale sarà il futuro delle quotazioni del gruppo? Davvero difficile far previsioni considerando che gli analisti sono divisi, da un lato chi ritiene che il livello mediatico elevato della società possa portare ancora ingenti acquisti nelle prossime settimane; e dall’altro chi invece è fermamente convinto che la valutazione del titolo in sede di Ipo sia stata eccessivamente sopravvalutata. Considerando le attuali quotazioni, la valutazione complessiva di Facebook supera i 104 miliardi di dollari.