Cucinelli in borsa, parte l’Ipo per l’ingresso su Piazza Affari

In tempi di dura crisi per i mercati finanziari, con Piazza Affari tornata non molto lontana dai minimi registrati durante la precedente crisi finanziaria, non manca chi decide di lanciare l’Ipo per approdare in borsa.

Brunello CucinelliLa prossima inquilina della borsa italiana sarà Cucinelli, l’azienda nota nel settore della moda per la commercializzazione di capi in cashmere. Coraggiosa la mossa dell’azienda umbra, che decide in un contesto tutt’altro che sereno per il listino milanese, di collocare sui mercati il 30% della propria partecipazione.

Il controvalore potrebbe arrivare al 33% qualora i coordinatori dell’offerta, Bank of America e Merrill Lynch e Mediobanca decidessero di esercitare l’opzione greenshoe che da diritto a sottoscrivere circa 20 milioni di euro.

L’offerta pubblica di vendita prevederà quindi il collocamento di un controvalore di 20,4 milioni di euro, di cui 8 milioni derivano dall’aumento di capitale varato dalla società e i restanti 12,4 milioni verranno messi a disposizione da Fedone Srl e da Fundita Srl.

L’Opvs rimarrà aperta fino al prossimo 27 aprile. Del controvalore offerto solo il 10% sarà riservato alla clientela retail, mentre il restante 90% a investitori istituzionali.

Cresce l’attesa per conoscere la forchetta di prezzo in cui si muoverà l’Ipo, sulla base del quale gli analisti potranno esprimere propri giudizi sulla congruità o meno della valutazione. Il settore di riferimento, il luxury, è caratterizzato da multipli piuttosto elevati, resi ancor più robusti dall’ascesa registrata dai titoli negli ultimi anni.

mercato lussoCosa spinge Cucinelli alla quotazione? Il management in un comunicato ha spiegato che l’operazione è finalizzata ad assicurare al marchio una maggior visibilità internazionale, situazione considerata fondamentale per garantire un continuo sviluppo.

L’approdo ufficiale sul listino di Milano avverrà il prossimo 3 maggio, mentre cresce l’attesa dopo il successo riscosso dalle ultime Ipo avvenute da società del settore lusso come Ferragamo e Prada, quest’ultima quotata in Cina.

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