Partenza in ribasso per Piazza Affari dopo la brillante chiusura di ieri (+1.64%) spinta da buoni dati macroeconomici relativi alla fiducia di consumatori e imprese. In attesa della sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi sembra tornare il sereno.
Ieri bene l’Asta sui Btp a 5 e 10 anni integralmente coperti per 3 e 3,75 miliardi di euro con i rendimenti che si attestano rispettivamente al 3,22 e al 4,46% con il differenziale di rendimento rispetto al Bund tedesco che si abbassa a 273 punti base.
Secondo gli operatori di mercato il pienone non era da dare per scontato, prima di tutto per il fatto che siamo alle porte di agosto, sia per le nuove incertezze che attanagliano l’economia dell’Eurozona, che per il rendimento sempre meno allettante. Rispetto all’asta che ha coinvolto analoghe scadenze, avvenute nel mese di maggio, il rendimento è sceso dal 3,47 al 3,22% per la scadenza a 5 anni, e dal 4,55 al 4,46% per quelle a 10 anni.
Ancora una volta la domanda ha superato di gran lunga la quantità offerta, in rapporto rispettivamente di 1,30 e 1,46 per i 5 e 10 anni.
Lo spead tra titoli periferici e bund continua a calare. Anche quello relativo ai bonos spagnoli si è notevolmente ridotto, attestandosi a 298 basis point. Sulla riduzione del differenziale ha inciso anche il ritrovato trend rialzista di rialzo dei tassi di rendimento del titolo decennale tedesco.
In serata c’è grande attesa per l’annuncio della Federal Reserve sui tassi, che dovrebbe arrivare verso le 20. Praticamente escluso un innalzamento dei tassi, si teme però l’annuncio di una riduzione del quantitative easing, con la contrazione degli acquisti di Treasury in calo rispetto agli attuali 85 miliardi di dollari mensili.
Gli analisti si attendono un riduzione degli stimoli già dal mese di settembre, ma l’annuncio potrebbe arrivare già in serata. Quale sarà la reazione dei mercati? Come sempre imprevedibile. Bisognerà verificare fino a che punto i mercati avranno scontato la notizia. Di certo, non sarà un annuncio a sorpresa.
Di contro, una dichiarazione rilassata del presidente, con rinvio alla fine dell’anno, potrebbe invece favorire una ripresa degli asset maggiormente penalizzati negli ultimi mesi, soprattutto relativi ai Paesi emergenti.