Da Bernanke a Draghi: ancora liquidita’ per i mercati ma a settembre potrebbe esserci il dietro front

Bernanke Fed tassi interesseIl Fomc di ieri della Federal Reserve è stato positivo ma non ha più di tanto entusiasmato i mercati, con i rendimenti dei bond che hanno ripreso a salire. Il Treasury decennale americano registra finora un rialzo di un punto percentuale, portando il rendimento sopra il 2,6%.

Bernanke ha rallentato l’entusiasmo rispetto agli ultimi board, preannunciando un rallentamento della crescita con la conseguente decisione di lasciare invariati i tassi di interesse, fermi tra lo 0 e lo 0,25%.

Dalla crisi del 2008 la banca centrale americana continua a varare una politica monetaria espansiva, che se da un lato ha allietato la crisi, dall’altro però a provocato un enorme incremento del debito pubblico. Il primo semestrale, secondo Bernanke, si è chiuso con una crescita modesta, che però dovrebbe accelerare nell’ultima parte dell’anno grazie ad un sostanziale miglioramento che già si apprezza sia nel mercato del lavoro che in quello immobiliare.
Il tasso di disoccupazione, ricorda l’economista americano, rimane ancora elevato e l’inflazione persiste sotto il target del 2%.

L’attesa più grande, visto che erano tutti concordi sul permanere invariato dei tassi, era per il piano di acquisto bond, che rimane fissato al 85 miliardi di dollari al mese. Per ora non ci sarà variazione, ma sono in tanti a scommettere che nel prossimo Fomc di settembre qualcosa potrebbe cambiare.

Tassi interesse BCE Mario DraghiLa riunione più attesa quindi è quella del prossimo 17 e 18 settembre. Diversamente dalle precedenti edizioni questa volta Bernanke non parlerà il giorno seguente al comunicato, e questo secondo molti analisti potrebbe essere un altro segnale di cambio politica perché sarebbe stata scontata da parte dei giornalisti, una domanda sul tema.

Oggi intanto parlerà Mario Draghi, da cui non si attendono novità con la conferma dei tassi allo 0,50%. Nelle conferenze stampa precedenti l’ex Bankitalia era riuscito a ridare verve ai mercati finanziari, rassicurandoli sulla politica attiva della banca centrale.

Buona reazione oggi anche da parte dei mercati emergenti, spinti dai buoni dati provenienti dalla Cina, in cui il governo ha annunciato un incremento della produzione manifatturiera, che si è portata a 50,3 da 50,1 punti. Ancora una volta un dato in contrasto con quello rilevato da Hsbc che stima il dato a 47,7 da 48,2. Sul dato però non vengono prese in considerazione le imprese statali.

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