Il debito pubblico italiano ha superato quota 2000 miliardi di euro. Un dato atteso da qualche mese ma che fa un certo effetto, considerando gli enormi sacrifici ai quali sono stati chiamati gli italiani in questi mesi di governo tecnico proprio con l’obiettivo di risanare i conti pubblici.
Il Bollettino Statistico mensile di Bankitalia sancisce che il debito si attesta 2.014 miliardi di euro. In crescita anche le entrate tributarie, che rispetto allo scorso anno sono salite del 2,9% con un forte incremento negli ultimi mesi. Nel mese di ottobre le entrate sono cresciute a 29,6 miliardi, rispetto ai 22,5 miliardi di euro dello scorso anno.
Le entrate pubbliche sono state di 35,89 miliardi di euro, mentre le spese pubbliche di 48,92 miliardi.
Nei giorni scorsi sulla situazione dei conti italiani è intervenuto Fitch, che ha confermato ad A- il proprio rating, con outlook negativo. L’agenzia di rating a stelle e strisce ha sottolineato che il Paese ha avviato importanti riforme strutturali che produrranno effetti nel medio periodo ma si dice preoccupata per l’esito delle prossime elezioni politiche, tanto che si dice pronta a rivedere l’outlook qualora il prossimo esecutivo mostri una stabilità di governo.
Il giudizio di Fitch è moderatamente positivo, sottolineando che il deficit/Pil sarà sotto il 3% mentre l’avanzo primario sarà di circa il 3%, contro un miglioramento importante considerando che come sottolinea l’agenzia nel 2009 si aveva un disavanzo del 5,4%.
Apprezzamento anche per la riforma delle pensioni mentre rischi al ribasso per il settore finanziario. Altra mina vagante la situazione finanziaria di talune amministrazioni pubbliche, che quest’anno hanno battuto cassa mostrando la propria fragilità.
La situazione economica rimane debole e la recessione quest’anno ed in parte del 2013 sarà più dura del previsto, rischiando di vanificare gli sforzi fatti dal governo Monti.
Appuntamento chiave, le prossime elezioni tanto anche se l’agenzia è convinta che seppur dovesse tornare sotto assedio speculativo, il Paese saprebbe cavarsela in quanto pur se le venisse chiuso l’accesso ai mercati finanziari, non avrebbe problemi ad ottenere aiuti dal fondo salva Stati.
Intanto le associazioni dei consumatori e degli industriali esprimono la propria preoccupazione sulla deriva dei conti pubblici. Confesercenti sottolinea che nonostante gli sforzi fatti dal Paese in questi mesi il debito cresce a livelli record, con un costante indebolimento delle famiglie e delle imprese con una spirale di declino per tutto il Paese.
Codacons sottolinea che il debito pubblico medio per ogni famiglia è di 82.192 euro.