La Bce abbassa le stime di crescita e chiede al governo misure per mercato del lavoro

Lavoro EurozonaNel giorno dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del provvedimento di urgenza di sospensione Imu e rifinanziamento della Cassa Integrazione, la banca centrale europea torna a chiedere maggiore azione all’esecutivo italiano, per evitare un riacutizzarsi della crisi per ora solo parzialmente accantonata.

E’ ritornata la fiducia sui mercati finanziari (spread sui 250 punti base) ma i problemi sono rimasti i medesimi. La recessione è profonda ed il debito stenta a ridursi, nonostante le manovre restrittive messe in campo dall’ex premier Mario Monti nell’anno di governo tecnico.

Da Francoforte l’istituto guidato finora magistralmente da Mario Draghi lancia il monito sulle difficoltà del mercato del lavoro, che segnalano nell’ultimo periodo un ulteriore irrigidimento di mercato, con perdite occupazionali che potrebbero protrarsi anche nei prossimi mesi.

A soffrire maggiormente sono i giovani, che si avvicinano al lavoro con contratti precari, e pochi diritti. Per la Bce rimettere in moto il mercato del lavoro è la prima priorità in agenda del governo: indicatori recenti riferiscono di “ulteriori perdite di posti di lavoro e aumento della disoccupazione nei prossimi mesi. I più colpiti dalla crisi e dalla conseguente debolezza del mercato del lavoro sono i giovani e i lavoratori a bassa qualificazione. I mercati del lavoro dell’Eurozona sono rimasti deboli nel periodo di osservazione e continuano a mostrare forti divergenze da paese a paese”.

Riforme mercato lavoro zona EuroLa situazione macroeconomica rimane incerta, tanto che l’istituto, nel consueto bollettino mensile, provvede a rivedere al ribasso la crescita nel 2013 e 2014 rispettivamente al – 0,4% e 1%. Più incoraggianti le previsioni per i due anni successivi, rispettivamente all’1,6 e 1,8%.

La banca centrale chiede ai singoli governi un coraggioso programma di riforme dopo gli sforzi messi in campo dalla Bce, con i progressivi tagli dei tassi di interesse e l’operazione Ltro. Quanto fatto finora secondo l’istituto vanno nella giusta direzione, con risultati incoraggianti ma è necessario mettere in campo ulteriori riforme strutturali.

La ripresa dovrebbe arrivare nel secondo semestre di quest’anno ma non è escluso che possa ritardare per via dei rischi al ribasso dell’economia dell’Eurozona.

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