A 20 giorni dalle elezioni politiche la campagna elettorale entra nel vivo, ed il premier Silvio Berlusconi domenica mattina, intervenendo ad un convegno alla Fiera di Milano, è uscito allo scoperto dichiarando la volontà di abrogare l’Imu sulla prima casa e poi rimborsare agli italiani la cifra già pagata nel 2012 dai contribuenti italiani proprietari di immobile
Una notizia destinata a condizionare fortemente gli indecisi, che potrebbero votare l’ex premier con la speranza di veder riaccreditato quello che molti hanno apostrofato come “mangia tredicesima”.
Ma ci sono le coperture per questo intervento?
Il premier sollecitato su questo punto ha assicurato che ci sono le risorse per coprire il rimborso dell’imposta e che possono giungere dalla tassazione delle rendite su attività detenute in Svizzera.
Il rimborso sell’Imu chiede coperture per 4,3 miliardi di euro, che di questi tempi non si trovano facilmente. Inoltre oltre alla restituzione deve esser finanziato il mancato incasso nell’anno successivo, e questo raddoppia il buco nelle casse dello Stato.
Un articolo pubblicato dal Sole24Ore sottolinea che lasciando perdere il discorso delle coperture, tecnicamente l’operazione è fattibile, in quanto il tributo è stato pagato attraverso il codice tributo 3912, e di conseguenza l’Amministrazione Finanziaria potrebbe risalire ai pagamenti e rimborsare conseguentemente la medesima cifra.
Ma a parte questo, il punto cruciale è dove trovare i soldi. La copertura proposta dal premier è aleatoria, difficile da quantificare. I comuni vivono situazioni di dura crisi, tanto che sono stati molti ad incrementare ai massimi possibili l’aliquota di imposta.
Pensare di prelevare nelle loro casse questa cifra è impensabile al momento, se non si trova l’alternativa corretta. L’ipotesi più fattibile è sicuramente quella della patrimoniale sulle grandi ricchezze, ma Silvio Berlusconi in più occasioni si è detto contrario a questo tipo di intervento che contrasta con la sua ideologia liberale.