Elezioni Italia, la Bce le teme per stabilità europea

Giorgio Squinzi presidente ConfindustriaIn vista delle prossime elezioni la situazione italiana è sotto osservazione in tutto il mondo. Gli investitori istituzionali potrebbero nuovamente abbandonare l’Italia qualora dalla tornata elettorale di febbraio non venisse fuori una coalizione in grado di dar stabilità al Paese, con la prosecuzione del lavoro fatto nell’ultimo anno dal governo tecnico.

Il presidente di Confindustria Squinzi ha sottolineato che durante la campagna elettorale sono facili le promesse, ma poi dovranno concretizzarsi successivamente, facendo l’esempio del Sud che da sempre riceve rassicurazioni nelle parole poi puntualmente disattese nei fatti.

Per Squinzi la situazione nei prossimi mesi peggiorerà ulteriormente segnando il punto più basso per l’economia del mezzogiorno degli ultimi anni. Sarà  un anno difficile continua ma il Paese ha le risorse e le potenzialità per venirne fuori e tornare a crescere.

Proprio il Sud è il tema dell’intervento del numero uno degli industriali, che sottolinea che oggi la crisi ha colpito duramente con 16 mila imprese e 330 mila lavoratori che rischiano grosso nei prossimi mesi.

Parla dell’Italia anche il Bollettino mensile della Bce che sottolinea che l’incertezza politica nel Bel Paese rischia di compromettere lo Stato di salute dell’intera Europa ed è stata una delle cause del deflusso di capitali negli ultimi mesi da economie più in difficoltà verso porti sicuri.

Bce Mario DraghiDichiarazioni particolari quelle del board europeo considerando che negli ultimi mesi, almeno stando ai dati disponibili gli spread sono ridotti progressivamente e non si è verificata alcun deflusso di capitali.

La Bce poi sottolinea la contrazione dei rendimenti avvenuta negli ultimi mesi e che potrà continuare soltanto se i governi procederanno con le azioni di risanamento dei conti pubblici, finora magistralmente avviate.

Per il prossimo anno il board europeo prevede un’ulteriore deterioramento del mercato del lavoro in Ue, con le prospettive che rimangono tuttora orientata al ribasso in particolare in Spagna e Italia, dove i consumatori continuano a manifestare scarsa fiducia con conseguenze immediate sui consumi interni.

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