Grecia vs Troika: trattative incrinate

La situazione ellenica non infiamma più i mercati che continuano a registrare buoni rialzi, nonostante nel Paese si respiri un’aria tutt’alto che tranquilla.

Antonis Samaras TroikaQualche settimana fa a lanciare l’allarme era stato lo stesso premier greco Antonis Samaras,che aveva sottolineato che il Paese sarebbe stato costretto a dichiarare bancarotta qualora non avesse ricevuto aiuti entro la fine del prossimo mese.

Il neo premier dopo aver appoggiato le idee del Fmi e della Bce ha aperto un confronto molto duro, assicurando la volontà nel procedere con maggior vigore nell’azione di austerity ma chiedendo una tregua di due anni prima di attuare nuove misure.

Il piano di tagli da 11,5 miliardi è però la condizioni per ricevere gli aiuti e la Bce, per via di alcune posizioni dure come quella tedesca e finlandese, non ha alcuna volontà di concedere proroghe. Di parere diverso il Fmi, che attraverso il direttore Christine Lagarde si è detto pronto a concedere più tempo al Paese, in ragione della crisi economico-sociale che affligge il Paese dopo sei anni consecutivi di recessione.

La Troika, organismo costituito da funzionari di Bce e Fmi appositamente per monitorare i progressi fatti dal Paese, ha lasciato Atene e presto presenterà un dossier ai due vertici internazionali in cui esporrà l’attuale condizione dei conti pubblici. Nei giorni scorsi si è parlato di un buco di bilancio più ampio di quanto dichiarato dal governo, situazione che potrebbe creare nuove tensioni.

Fotis KouvelisIl premier ellenico ha convocato un vertice a tre con i principali leader dell’opposizione, l’ex premier Venizelos e il leader della sinistra Fotis Kouvelis, in cui ha comunicato la volontà di non cedere alle pretese europee e continuare la linea dura.

Venizelos ha criticato fortemente le nuove richieste, alcune delle quali andrebbero a modificare le attuali regole del mercato del lavoro, già in profonda crisi con un tasso di disoccupazione al 25% dichiarando esplicitamente che “la troika sta giocando con il fuoco”.

A questo punto non appare scontata l’erogazione degli aiuti anche se il mercato non pare dar molto seguito a questa eventualità.

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