Via libera alla Tobin Tax, la nuova tassazione che massacrerà la speculazione sui mercati finanziari e che si impone l’obiettivo di ridurre la speculazione, che da sempre rappresenta una mina vagante per i governi e per le aziende quotate.
La decisione era già nell’aria. Se ne parla da moltissimo tempo, ma nel corso del Consiglio Ecofin odierno, tenutosi a Lussemburgo è arrivata la risposta ufficiale.
Alla nuova tassazione sulle transazioni finanziarie ha dato il via libera anche l’Italia, che rispetto agli altri si era riservata più tempo per decidere. Il voto del Bel Paese è risultato decisivo per ottenere la maggioranza, in quanto per raggiungere il quorum erano necessari 9 voti dopo quelli già ufficializzati da Francia, Germania, Austria, Belgio, Portogallo, Grecia, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Spagna e Italia.
Tra i “No” illustri, vi è quello del Regno Unito. Altri Paesi a non aver aderito Cipro, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Olanda.
Il presidente dell’Acri Andrea Olivero ha spiegato che questo nuovo modello di finanza che si sta componente ha la finalità di principale di ricollegare i mercati all’economia reale, cosa che avveniva sempre meno frequentemente nell’ultimo periodo.
Si cercherà ora di accelerare i tempi. Nel mese di novembre dovrebbe aversi la regolamentazione, che definitiva del provvedimento, che secondo le ultime proposte avanzate dalla Commissione Europea avrebbe un’imposizione dello 0,1% su ogni transazione che riguarda azioni e obbligazioni e dello 0,01% sui derivati.
L’obiettivo è di partire già il prossimo anno, ma non sarà semplice sottolineano alcuni esperti.
Quale sarà la conseguenza sui mercati? Sicuramente vista l’esosità dell’intervento si potrebbe registrare una sostanziale riduzione dei volumi di scambio nei Paesi interessati dal provvedimento, con spostamento di masse in quelli che non avranno aderito. Sarà fondamentale a questo punto attendere il regolamento definitivo, solo successivamente sarà possibile esprimere pareri compiuti.