Vertice Eurogruppo e Consiglio Europeo per decidere su Grecia e Spagna

Cresce l’attesa per il vertice Eurogruppo che si terrà lunedì a Lussemburgo, convocato per discutere sulle difficili situazioni elleniche e spagnole, sempre più coinvolte in una crisi che appare soprattutto nel primo caso ad un punto decisivo, croce via di una svolta nel bene o nel male.

Samaras GreciaSotto osservazione i Piigs, tra i progressi dell’Italia e l’urgenza di aiutare la Grecia, che a fine novembre dichiarerà bancarotta con conseguente uscita dall’euro, se non arriverà la tranche di aiuti da Bce e Fmi. Negli ultimi giorni i vertice della Troika sono giunti ad Atene proprio per valutare i progressi fatti dal Paese negli ultimi mesi, mentre il governo guidato da Antonis Samaras continua a chiedere un intervento migliorativo in termini di condizioni di finanziamento da un lato, e l’allungamento del nuovo piano di tagli richiesto dalla Troika.

Anche in Portogallo la situazione non è propriamente brillante e un nuovo piano di aiuti non si esclude, anche se è un’eventualità successiva a quella iberica. In Spagna ci sono trattative già ben avviate per l’ottenimento del piano di aiuti a sostegno delle banche spagnole, ma il premier Rajoy vuole condizioni diverse da quelle proposte, considerate molto onerose.

Il 18 e 19 sarà in programma il Consiglio Europeo, ma sono in molti, tra analisti ed esperti, a ritenere che è ancora presto per una decisione definitiva che dovrebbe arrivare ancora una volta pochi giorni prima della scadenza del pagamento della tranche di aiuti e non prima di prendere visione del dossier della Troika sulla reale situazione economica del Paese.

Rajoy SpagnaSulla permanenza del Paese nell’euro, più volte messa in dubbio e cavallo di battaglia del partito di estrema sinistra in Grecia, c’è unità di intenti sia all’interno della Bce che in Grecia, con Samaras che vede questa eventualità come una catastrofe per Atene.

Decisioni non immediata neppure per la Spagna, dove tra le altre cose c’è meno urgenza di intervenire visto che nel frattempo, grazie anche allo scudo antispread messo in atto dalla Bce, i tassi sui mercato continuano a scendere dando sollievo agli spread.

Il differenziale di rendimento rispetto al Bund è sceso a 430 punti nonostante siano state espresse perplessità sulla capacità del Paese di raggiungere entro il prossimo anno gli obiettivi di bilancio concordati con l’Ue ed anche la crescita difficilmente tornerà nel prossimo anno.

Il governo iberico respinge le dichiarazioni dell’Unione ritenendo di poter centrare gli obiettivi alla luce degli ultimi interventi approvati dal Parlamento, soprattutto in tema di tagli e misure fiscali introdotte di recente.

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