Scudo antispread Bce, Visco difende lavoro di Monti

La decisione della Bce di intervenire sul mercato secondario, acquistando bond qualora la situazione dovesse presentare nuove ondate speculative, ha riportato entusiasmo sui listini finanziari internazionali dopo diversi mesi di paure.

Mario Draghi, nel presentare il tanto atteso scudo antispread, ha poi specificato che verrà offerto sostegno soltanto ai Paesi che si sono impegnati ad approvare riforme in grado di riequilibrare i conti pubblici.

L’Italia in questi mesi ha fatto molto per risanare il forte squilibrio dei conti, anche a scapito della crescita, come confermato ieri dal premier Mario Monti.

Ignazio ViscoLa banca centrale europea non ha posto condizioni particolari all’Italia, invitandola a proseguire nella strada intrapresa delle riforme strutturali e del risanamento dei conti pubblici. A dichiararlo il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che ha tenuto un seminario all’Università Roma tre.

Visco ha sottolineato il richiamo della Bce ad intervenire nello stimolare la produttività, il che deve arrivare non facendo lavorare con ritmi insostenibili i lavoratori ma migliorando i processi, e ciò richiede maggiori investimenti.

Il successore di Mario Draghi, poi, torna sul ragionamento fatto ieri da Monti circa le conseguenze sulla crescita del suo intervento sottolineando che è logico che quanto realizzato dal governo, finalizzato al pareggio di bilancio, avrà un impatto negativo sulla crescita del Pil quest’anno e nel prossimo anno.

La situazione economica italiana è a dir poco precaria, come evidenziano le ultime previsioni divulgate dall’Istat che ha stimato un Pil negativo del 2,7% nell’anno in corso. Inoltre in giornata sono state diffuse le ultime evidenze sui consumi, che si attestano ai minimi dal 1997.

Indice consumiIl Centro Studi di Confindustria ha ribadito le sue stime sul reddito nazionale italiano, che nel 2012 dovrebbe attestarsi al -2,4%, mentre per il prossimo anno le stime sono ancora negative, con una flessione dello 0,6%. Si tratta di previsioni riviste pesantemente in ribasso considerando che nel mese di aprile le stime parlavano di un 2012 con il Pil in negativo dell’1,2% mentre nel 2013 era stata prevista una crescita dello 0,5%.

Il Csc poi sottolinea il forte disagio in cui versa il mercato del lavoro con la disoccupazione in forte crescita, tanto che nell’ultimo anno il numero di disoccupati è cresciuto di 758 mila unità.

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