Crisi Ue, Jens Weidmann potrebbe dimettersi dopo vertice Bce

In una giornata caratterizzata da buoni rialzi per Piazza Affari spunta improvvisa l’indiscrezione di imminenti dimissioni da parte del numero uno della Bundesbank Jens Weidmann che sarebbe contrariato rispetto alle politiche che si starebbero mettendo in atto nel vecchio continente.

Presidente Mario Draghi BCEIl presidente della banca tedesca più volte ha criticato, anche aspramente, le parole di Mario Draghi, a suo dire reo di voler mettere in atto azioni che vanno al di là del suo mandato, che è quello di vigilare sulla stabilità dei prezzi.

Negli ultimi mesi invece si è parlato della possibilità di adottare politiche non convenzionali per consentire una reazione decisa all’Eurozona, in un contesto di grandi difficoltà come quello che stiamo vivendo negli ultimi mesi.

Accantonata l’ipotesi degli Eurobond, nell’ultimo vertice dell’Eurogruppo tenutosi a fine giugno si era raggiunti un’intesa formale sull’introduzione dello scudo antispread, un meccanismo che consente alla banca centrale europea di intervenire tempestivamente a protezione dei bond periferici sotto attacco speculativo.

Jens Weidmann ha da subito storto il naso sottolineando la propria contrarietà a tale intervento. Nelle ultime ore la posizione del banchiere tedesco sarebbe stata molto negativa sulla linea di condotta della politica europea e per tanto sarebbe seriamente intenzionato di dimettersi dopo il vertice Bce.

Jens WeidmannMa dalla Germania non arriva alcuna conferma, tanto che un portavoce del cancelliere Angela Merkel avrebbe sottolineato che questa eventualità non è mai emersa dai loro colloqui.

La fonte dell’indiscrezione è Bild, che a chiare lettere ha sottolineato che Jens Weidmann, avrebbe minacciato le proprie dimissioni per via di diversità di veduta con la Bce.

Il punto caldo scrive il quotidiano tedesco è la contrarierà all’intenzione di Mario Draghi, di acquistare bond dei Paesi periferici.

In particolare, il banchiere tedesco sosterebbe che il programma di acquisto bond portato avanti in questi mesi dalla Bce costituisce un’azione contraria allo statuto, in quanto consta in stampare moneta per pagare i debiti dei Paesi in difficoltà.

Per Bild il governo tedesco conosce la volontà di Weidmann di fare un passo indietro, ma avrebbe chiesto allo stesso di attendere almeno fino al 6 settembre, giorno in cui è in programma il vertice Bce, nel quale si discuteranno di argomenti molto caldi per pianificare il futuro del continente.

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