Giornata molto volatile per le piazze finanziarie quella di ieri, in cui si registrano pesanti scossoni a seguito delle notizie che si sono via via diffuse. In primis il buon esito delle aste sui titoli di Stato italiani e spagnoli, risultati integralmente sottoscritti.
Il mercato inizia tuttavia a barcollare a seguito dell’annuncio da parte della Catalogna dell’intenzione di chiedere al fondo salva Regioni ben 5 miliardi di euro di aiuti. In realtà secondo la stampa locale quella della Catalogna potrebbe aprire le porte ad altre richieste, visto che come noto sono molte le regioni iberiche in seria difficoltà economica.
In serata la protagonista è stata invece Fitch. L’agenzia di rating a stelle e strisce ha annunciato le proprie stime sulla crescita economica italiana, prevista al -1,9% nel prossimo anno mentre in quello successivo dovrebbe registrare un pareggio. Si tratta di stime in realtà simili a quelle diffuse non molte settimane fa dal Fmi che, come previso da Confindustria, vedevano la discesa del Pil vicina al 2%.
L’agenzia di rating ha inoltre rivisto al ribasso i giudizi a lungo termine di diversi istituti di credito come della Popolare di Sondrio (a BBB da A-), del Banco di Desio (a BBB da A-) e della Bpm (a BBB- da BBB).
Portati invece a livello junk i titoli di Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca.
Tornando alle aste sui titoli di Stato, il mercato ha dato una risposta importante ai progressi messi in atto dal governo negli ultimi mesi. La domanda di titoli italiani è stata elevatissima, pari ad 1,95 volte l’offerta.
Livello molto interessante tanto da far scendere sensibilmente il rendimento. I Ctz con scadenza 2014 registrano un rendimento del 3,064%, in discesa di oltre un punto e mezzo percentuale rispetto alla precedente asta.
Bene anche i Btp indicizzati all’inflazione nelle cui scadenze 2016 e 2019 il rendimento si è attestato al 3,69% e 4,39% . In totale sono stati collocati titoli per 3,75 miliardi di euro. Buono anche l’esito dell’asta spagnola, con i titoli di Stato iberici a 3 mesi che portano il rendimento allo 0,946% e quelli a 6 mesi al 2,026%.
L’ascia di Fitch non grazia gli States, che secondo l’agenzia di rating rischiano seriamente di perdere la tripla A. La motivazione principale è costituita dalla scadenza il prossimo anno del pacchetto di incentivi fiscali introdotto dai tempi del presidente Bush e conosciuto negli Stati Uniti come “fiscal cliff”.
Fitch annuncia che se il Congresso non si muoverà con tempestività per annunciare un aumento del debito entro al massimo metà del prossimo anno, allora difficilmente il Paese potrà conservare la tripla A in quanto le condizioni economiche tenderebbero a peggiorare.